Spediporto, zls-zfd porto Genova spingono economia e territorio

di R.S.

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Botta, forte interesse Cina per Zls Porto e Retroporto di Genova

Spediporto, zls-zfd porto Genova spingono economia e territorio

Porto, manifattura, tecnologia, occupazione, inclusione. Sono queste alcune delle parole d'ordine emerse durante il convegno 'Think Logistic, Think Spediporto, organizzato nell'ambito della Genoa Shipping Week e che si è incentrato sui benefici legati alla Zls Porto e Retroporto di Genova e alla Zona Franca Doganale interclusa.
    Il direttore generale Spediporto Giampaolo Botta ha inquadrato il tema sottolineando come l'opportunità offerta da queste misure sia sostanzialmente unica e necessiti di progetti articolati e compositi "come la Green Logistic Valley - ha ricordato Botta - che punta non solo sull'innovazione ma anche su altri asset ormai primari come la sostenibilità e l'inclusione". Botta ha ricordato come la Zls genovese abbia una caratteristica pressochè unica, rappresentata dall'assemblaggio di diverse semplificazioni amministrative e doganali "che possono essere uno stimolo per gli investimenti internazionali". In questo senso ha anche sottolineato l'interesse riscontrato per la Zls Porto e Retroporto di Genova da parte del mondo imprenditoriale cinese, incontrato poche ora prima del convegno a Milano e, in generale, nelle numerose missioni internazionali che, negli ultimi mesi, hanno visto protagonista Spediporto.
    Significativo l'intervento di Maurizio D'Amico, membro del Comitato d'Indirizzo della Zls in rappresentanza del Mit , che ha sottolineato come il recente premio assegnato da fDi Intelligence alla Zls genovese, rappresenti un potenziale volano per attrarre investimenti internazionali, attribuendo un'ulteriore visibilità in tutto il mondo. D'Amico ha aggiunto che la "Zona Franca Doganale è importante perché, con le sue funzionalità, oltre a garantire un efficace baluardo contro le aggressive politiche daziarie, consente di attrarre le multinazionali e, dunque, rappresenta una sfida da cogliere per raggiungere importanti stakeholder internazionali". I dati citati da D'Amico, peraltro, forniscono la misura di quanto possano portare strumenti di accelerazione dello sviluppo economico, quali Zes, Zls e Zfd, all'economia: 19 punti percentuali al Pil regionale, fino al 6% dello stock degli IDE accumulati da un Paese, fino al 2% dei volumi delle esportazioni regionali, fino a +4% in termini di occupazione e soprattutto che per ogni euro investito in tali zone si ha un ritorno da 2 a 4 euro di impatto economico. Inoltre D'Amico ha aggiunto quanto sia importante per lo Stato avere aree demaniali inserite in ZES, Zls o Zfd, in quanto "il sostegno normativo e finanziario unitamente al complesso delle agevolazioni previste per attrarre investimenti, aumenta sia il livello del merito creditizio per progetti di investimento nelle aree, sia il valore commerciale delle stesse, incidendo sulle tariffe dei canoni demaniali".

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