Sottoripa, Gambino: "Non è necessario inasprire le pene, basterebbe renderle certe"

di Redazione

L'assessore alla Sicurezza denuncia l'impotenza delle forze di polizia di fronte all'escalation di microcriminalità: "I criminali agiscono indisturbati anche davanti agli agenti.

La situazione nella zona di Sottoripa è complessa e continua ed in continua evoluzione. A denunciarlo con forza è Sergio Gambino, assessore alla sicurezza, protezione civile e immigrazione, che non usa mezzi termini per descrivere una realtà drammatica. Durante un'intervista rilasciata ai microfoni di Telenord, Gambino ha puntato il dito contro un sistema di giustizia che si rivela, a tratti, inefficace nel contrastare la criminalità dilagante.

"Non è necessario inasprire le pene, basterebbe renderle certe," ha dichiarato con amarezza l'assessore. Un'affermazione che mette in luce la frustrazione di chi ogni giorno si trova a combattere una battaglia che sembra, in quota parte, già persa in partenza. Ché I malviventi agiscono alla luce del sole, consapevoli che le conseguenze delle loro azioni saranno, nella peggiore delle ipotesi, un fastidio temporaneo. "L'arresto e il fermo in flagranza di reato per loro è solo una scocciatura, devono perdere qualche ora in questura, ma poi tornano liberi," ha continuato Gambino, delineando uno scenario inquietante in cui la presenza stessa delle forze dell'ordine appare non del tutto efficace.

I numeri parlano chiaro e sono un pugno nello stomaco: nel 2023, la polizia locale ha eseguito 258 arresti per reati come furti e altri crimini minori, ma meno del 10% degli arrestati è stato effettivamente incarcerato. "Significa che il 90% di coloro che hanno commesso questi reati, il giorno dopo era già libero," ha sottolineato Gambino, evidenziando un problema che affonda le radici in un sistema che pare aver smarrito la sua funzione principale: quella di garantire sicurezza e giustizia.

E mentre le forze dell'ordine fanno il possibile con gli strumenti a disposizione, l'assessore non nasconde le enormi difficoltà nel fronteggiare una criminalità sempre più sfacciata. "Non possiamo pensare di mettere un agente in ogni angolo della città," ha dichiarato, "e non sarebbe nemmeno la città che io vorrei. Vorrei una città in cui i cittadini sappiano che se qualcuno commette un reato, va in galera."

Ma la realtà è ben diversa, soprattutto quando si parla di minori stranieri non accompagnati, spesso coinvolti in attività criminali come manovalanza per adulti dediti allo spaccio di droga. Un vero e proprio "dramma", secondo Gambino, che alimenta un ciclo di delinquenza difficile da spezzare.

In questa cornice, le parole dell'assessore risuonano come un grido d'allarme, un appello disperato a un sistema che deve cambiare se si vuole veramente restituire dignità e sicurezza ai cittadini.