Sostanze tossiche nelle acque potabili liguri, i dati allarmanti di Greenpeace

di M.C.

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L’indagine di Greenpeace rivela la contaminazione da sostanze chimiche pericolose nelle acque potabili di Genova, Rapallo e Imperia

Sostanze tossiche nelle acque potabili liguri, i dati allarmanti di Greenpeace

Un’indagine condotta da Greenpeace Italia ha rivelato la presenza di sostanze pericolose nelle acque potabili della Liguria. Tutti gli otto campioni analizzati sono risultati contaminati da PFAS, confermando una situazione allarmante per la regione.

Genova – In una fontanella pubblica di Sestri Ponente, in piazza Aprosio, è stata rilevata una concentrazione di PFAS pari a 13,8 nanogrammi per litro. Pur essendo al di sotto del limite legale di 100 ng/l, il dato solleva preoccupazioni sulla sicurezza delle risorse idriche locali.

Rapallo – Alcuni pozzi situati nella zona di S. Anna, che forniscono acqua ai comuni di Rapallo, Camogli e Zoagli, hanno mostrato livelli significativi di contaminazione da queste sostanze.

Imperia – La città si colloca al quinto posto a livello nazionale per la concentrazione di PFOA, un tipo di PFAS noto per i suoi potenziali effetti cancerogeni.

Lo studio - Tra settembre e ottobre 2024, l'organizzazione ha raccolto 260 campioni in 235 comuni italiani, coprendo tutte le regioni e le province autonome. Le analisi hanno evidenziato che il 79% dei campioni contiene almeno una delle 58 sostanze appartenenti al gruppo dei PFAS. In questo contesto, la Liguria emerge come una delle regioni più colpite ma situazioni analoghe si riscontrano in altre regioni del Nord Italia. Ad esempio, in Trentino-Alto Adige, tutti e quattro i campioni analizzati presentano contaminazione da PFAS, mentre in Valle d'Aosta entrambi i campioni prelevati risultano positivi. Il Veneto, già noto per precedenti episodi di contaminazione, mostra 19 campioni contaminati su 20 analizzati. Anche l'Emilia-Romagna evidenzia una situazione critica, con 18 campioni contaminati su 19. 

Fanno male - Le sostanze perfluoroalchiliche, note come PFAS, sono una vasta famiglia di composti chimici sintetici sviluppati a partire dagli anni '40. Queste molecole sono caratterizzate da una struttura chimica che conferisce loro una straordinaria resistenza sia alle alte temperature che alle reazioni chimiche, rendendole estremamente stabili e persistenti nell'ambiente. Per questa ragione, vengono spesso chiamate "sostanze chimiche eterne" o "forever chemicals". Tuttavia, proprio a causa della loro persistenza e della difficoltà nel degradarsi, i PFAS tendono ad accumularsi nell'ambiente e negli organismi viventi, inclusi gli esseri umani. Studi scientifici hanno evidenziato che l'esposizione prolungata a determinate PFAS può essere associata a una serie di problemi di salute. Tra questi, si annoverano danni al fegato, disturbi alla tiroide, obesità, problemi di fertilità e un aumento del rischio di sviluppare alcuni tipi di cancro. Queste preoccupazioni hanno spinto le autorità sanitarie e ambientali a monitorare attentamente la presenza di PFAS nell'ambiente e a valutare misure per limitarne l'uso e l'esposizione.

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