Sestri Levante dà voce alla memoria: prima targa “parlante” del Mei che racconta Esteban Fortunati, pioniere del River Plate

di Anna Li Vigni

1 min, 25 sec

Sarà posata nell’atrio del MuSel, Museo Archeologico in occasione del compleanno del Millonarios a fine maggio

Sestri Levante dà voce alla memoria: prima targa “parlante” del Mei che racconta Esteban Fortunati, pioniere del River Plate

Sarà affissa a Sestri Levante la prima targa “parlante” del progetto nazionale Il Civico delle Radici, promosso dal Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (MEI) per valorizzare le storie dell’emigrazione italiana attraverso QR code e narrazione vocale.

Protagonista della targa inaugurale è Stefano Fortunato, partito da Genova nel 1884 e diventato in Argentina Esteban Fortunati, tra i fondatori del leggendario club calcistico River Plate. Il racconto della sua vicenda, intitolato Il socio n. 4, Esteban Fortunati: una vita per il River, è stato realizzato in collaborazione con Italea Liguria, con la voce dell’attore Massimo Wertmüller e i testi di Maria Grazia Lancellotti.

La targa sarà posata nell’atrio del MuSel, Museo Archeologico in occasione del compleanno del River Plate a fine maggio e sarà preceduta da una conferenza aperta al pubblico. Il progetto punta a trasformare gli edifici legati all’emigrazione in “narratori della memoria”, riscoprendo storie che parlano di identità, radici e destino.

"Vogliamo far parlare i palazzi delle nostre città, spiega Paolo Masini, presidente del MEI e raccontare storie di italiani che hanno cercato un futuro altrove. Quella di Esteban è solo la prima di molte".

Il sindaco di Sestri Levante Solinas aggiunge: "Questa targa è un simbolico ritorno a casa di Fortunati, ma vuole anche ricordare tutti i migranti, compresi coloro per cui il viaggio non fu facile".

L’iniziativa, che rientra nel programma nazionale del Turismo delle Radici del MAECI e del PNRR (2022–2025), è frutto di un lavoro di ricerca genealogica condotto da Italea Liguria in collaborazione con i familiari di Fortunati e il Museo del River Plate.

 

 

 

 

 

 

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