Serie B: fuori Lecco e Reggina, riammesse Brescia e Perugia, ora tocca a Tar e Consiglio di Stato
di Stefano Rissetto
La Sampdoria tessera Stefano Girelli, svincolato dal club bluceleste che per questioni burocratiche si vede togliere la promozione ottenuta sul campo
Caos totale in serie B ed è sempre più probabile il rinvio delle prime giornate di campionato. Il Collegio di Garanzia del Coni ha rivoluzionato la griglia di partenza, escludendo il Lecco e la Reggina a beneficio di Brescia e Perugia. E in attesa dei verdetti di Tar e Consiglio di Stato, prende corpo anche l'ipotesi di una categoria a 21 squadre.
Nel frattempo, la Sampdoria ha raggiunto l'accordo con Stefano Girelli (nella foto), 22 anni, svincolato proprio dal Lecco, centrocampista in grado di fare il rifinitore e anche il difensore esterno, 31 presenze e 3 gol lo scorso anno.
Ma l'avvio della B è più che in forse. ricorso della Reggina è stato giudicato "inammissibile e in parte infondato", confermando l’esclusione dal campionato e di fatto riammettendo il Brescia. Contro l’iscrizione del Lecco avevano fatto ricorso il Perugia, arrivato terzultimo in campionato, e il Foggia sconfitto dai blucelesti nella doppia finale promozione: ma sono state recepite dal Coni solo le richieste del club umbro. Bocciato anche il Siena, escluso dalla C.
Il Lecco, tornato in B dopo mezzo secolo, si vede quindi appallottolare il sogno promozione per le questioni burocratiche legate all'inadeguatezza dello stadio "Rigamonti-Ceppi" e ai conseguenti ritardi nell'indicazione dell'impianto alternativo. La società lacustre si era vista respingere l’iscrizione da parte della Commissione Criteri Infrastrutturali della Figc, verdetto ribaltato dal Consiglio Federale del 7 luglio dopo il parere, stavolta positivo, della commissione stessa. Il Collegio di Garanzia ha però accolto il ricorso del Perugia e così, esauriti i gradi di giudizio sportivi, la parola passa alla magistratura amministrativa competente per i provvedimenti del Coni, giuridicamente una branca della pubblica amministrazione: udienza al Tar del Lazio il 2 agosto, al Consiglio di Stato il 29 agosto. Il Lecco non si arrende, era già stato inserito nel calendario a differenza della Reggina, sostituita da una X.
Il Perugia aveva chiesto l'esclusione del Lecco fondando il ricorso sulla perentorietà dei termini per le iscrizioni. La società bluceleste, promossa il 18 giugno dopo la vittoria in casa sul Foggia che seguiva quella dell'andata allo Zaccheria, non è riuscito a presentare la documentazione completa relativa allo stadio: l’impianto di casa non è agibile per la B, il club ha scelto l’Euganeo di Padova ma per la mezzanotte del 20 giugno, poco più di 48 ore dopo la promozione, mancavano le certificazioni delle autorità venete, giunte solo 3 giorni dopo. Loredana Giani, legale del Perugia, fa notare: "Se per la Figc si possono scavalcare i termini, viene da chiedersi che cosa sia la perentorietà, prevista a tutela della correttezza del campionato. Si dice che il Lecco avesse poco tempo, ma nessuno vietava al club di muoversi in anticipo. Perché la Federazione non ha prorogato il termine se lo slittamento della finale dall’11 al 18 giugno è stato giudicato tanto straordinario da invocare la forza maggiore? Questa dilazione interpretativa del termine perentorio è ingiustificabile".
Di contro l'avvocato Giancarlo Viglione, legale della Figc, faceva notare che il presupposto per la domanda di iscrizione è il titolo sportivo e aggiungeva: "Certe scadenze erano state fissate quando la finale era fissata per l’11: i vincitori avrebbero avuto 9 giorni per la documentazione. Il Lecco non avrebbe mai potuto farlo per il 15, prima ancora che il match si giocasse, ma nemmeno per il 20. Ha fatto tutto in meno dei 9 giorni che avevamo considerato". Quindi l'affondo: "Il Lecco ha meritato la promozione sul campo. La Figc ha sbagliato: quando la Lega Pro ha cambiato il calendario, il 27 aprile, avrebbe dovuto modificare il termine per l’iscrizione della vincitrice dei playoff. Tra l’altro il Lecco aveva presentato istanza di proroga, senza risposte. L’errore commesso non può abbattersi sul Lecco, laddove i 9 giorni erano stati rispettati".
In ultimo Sezione per le controversie in tema di ammissione/iscrizione ai campionati, presieduta da Tammaro Maiello, ha dato ragione al Perugia. Ora il Lecco aspetta le motivazioni, che arriveranno entro giovedì, e farà ricorso al Tar. Gino Di Nunno, vicepresidente del Lecco, è su tutte le furie: "Faremo valere le nostre ragioni ovunque. Intanto mi chiedo come può fare la squadra ad allenarsi in questi giorni con un peso così sulle spalle. Ci stanno distruggendo. Non so neanche come si possa ripartire dopo una mazzata del genere, ma faremo di tutto pur di vincere anche questa partita". Di contro Massimiliano Santopadre, presidente del Perugia, che il mese scorso aveva avuto contatti con Massimo Ferrero per la cessione del club, è soddisfatto: "Aspettiamo le motivazioni, però sono state fatte valere le nostre ragioni. A questo punto ci sentiamo in B".
Ma non è finita neppure per il Perugia: l'impianto di illuminazione dello stadio "Renato Curi" non è a norma, lo sarà tra una decina di giorni, nel frattempo come alternativa è stato indicato lo stadio di Benevento. La deroga è vietata per i ripescaggi ma non per le riammissioni.
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