Sentenza Spinelli, Rixi: "Si rischia di creare un precedente nazionale, dobbiamo valutare l'impatto potenziale sul sistema dei porti"

di Matteo Cantile

"Noi ci aspettiamo nelle prossime settimane anche un interessamento da parte del governo tedesco"

Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture, analizza la sentenza del Consiglio di Stato sulla controversia Sech/Spinelli: "È ovvio che è una sentenza che ha due aspetti: uno su Genova, occupazionale, e di continuità anche sui traffici. Inoltre c'è un altro tema che a noi preoccupa ancora di più a livello nazionale: il fatto che ovviamente questa sentenza, che è definitiva, emanata dal Consiglio di Stato, possa di fatto fornire una solida base giuridica per creare contenziosi praticamente in quasi tutti i porti del Paese".


"Noi abbiamo autorità portuali - prosegue - che neanche hanno il piano regolatore, altre che hanno piani regolatori fermi da decenni. È chiaro che se il Piano regolatore portuale viene visto come elemento determinante, sulla base della quale fare la concessione, e l'unico elemento, il rischio vero è che noi ci troviamo in potenza con numerose concessioni sul territorio nazionale che, qualora qualcuno faccia ricorso, rischierebbero di essere annullate".


"Dobbiamo capire in questi giorni, appunto, la portata del fatto: se la sentenza sia sanabile o meno. Però è chiaro - insiste Rixi - che si apre un fronte che è molto più grande del problema legato al terminal Spinelli, su cui noi siamo preoccupati soprattutto per la garanzia dei posti di lavoro, non solo delle 700 persone che lavorano, ma anche di tutto il gruppo Hapag Lloyd che ha investito nel nostro Paese, che è uno dei gruppi mondiali più importanti, che è fortemente legato alla Germania e che ha in essere vari investimenti sul territorio nazionale".


"Quindi noi ci aspettiamo nelle prossime settimane - conclude - anche un interessamento da parte del governo tedesco. È evidente che il nostro Paese rischia di non uscirne benissimo e mi auguro che si trovino delle soluzioni per non rischiare di compromettere i vari investimenti, anche internazionali, che stanno arrivando nel nostro Paese".