Scuola Borzoli trasferita per lavori ma il cantiere è fermo, protesta delle famiglie a Palazzo Tursi
di R.O.
Il Comune ha ottenuto 3,3 milioni di fondi Pnrr ma i costi sono saliti fino a 14. Piciocchi chiederà il via libera per i lavori al Ministero, per completarli serviranno due anni
C'erano tanti genitori davanti a Palazzo Tursi per protestare contro i lavori fermi alla scuola 2 giugno di Borzoli, per cui 350 bambini, insegnanti e personale sono stati trasferiti all'edificio ex Leonardo in corso Perrone. L'istituto infatti è oggetto di ristrutturazione con 3,3 milioni di fondi Pnrr ma Stefano Cesarini, rappresentante dei genitori della scuola primaria, spiega che quelli necessari sono molti di più: "Per la parte materna-primaria si è passati da 3,3 a 7 milioni di euro di costi e per includere anche le medie ne servono altrettanti". Il Comune ha spiegato di avere già appaltato i lavori per 7 milioni e di avere a disposizione i fondi, "non sono un problema" ha affermato il sindaco facente funzioni Pietro Piciocchi.
L'edificio peraltro non può essere abbattuto e riscostruito nella stessa area in quanto è valutata a rischio a causa della presenza dell'Iplom. Questo rende possibile solo la ristrutturazione degli impalcati già esistenti e blocca ogni nuova costruzione. I genitori si sono accorti che qualcosa non andava quando non vedevano movimenti nel cantiere e non sentivano i rumori che avrebbero dovuto accompagnare i lavori.
Due anni - La promessa di rientrare a scuola entro due anni non sarà mantenuta. In un incontro pubblico svolto questa mattina proprio all'ex Leonardo, il facente funzioni Pietro Piciocchi ha chiarito che andrà al Ministero dell'Istruzione a cercare di ottenere il via libera per l'operazione e da allora ci vorranno, nuovamente, due anni. "Il progetto sarà diverso rispetto a quanto ipotizzato - ha spiegato -. Era stato finanziato con 3,3 milioni per un adeguamento antisismico ma quando abbiamo sgomberato la scuola abbiamo trovato una situazione molto più degradata. Il progetto è molto più impegnativo e lo abbiamo cofinanziato con altri 4 milioni".
Reazioni - La protesta doveva svolgersi fuori da Palazzo Tursi ma dopo un battibecco con alcune forze dell'ordine,, mediato da alcuni politici presenti, si è spostata all'interno. La consigliera comunale di Azione Cristina Lodi denuncia un ulteriore problema, "abbiamo scoperto che la strada che serve ad arrivare alla nuova scuola verrà chiusa nel 2026 per sei mesi per lavori. Quando si parla di Pnrr, di scuole e di bambini gli errori non sono ammissibili - conclude -. Queste famiglie hanno educatamente accolto e accettato tutto per avere una scuola nuova e ora devono averla".
Presidio - Il consigliere comunale dle Movimento 5 Stelle Fabio Ceraudo ha presentato un ordine del giorno in aula per affrontare il tema e denunciare anche lo stato di salute del quartiere. "La scuola 2 giugno è un presidio - ha dichiarato -, servono nuove risposte perché non sparisca". E anche i genitori si uniscono alla preoccupazione per l'area, dove "hanno chiuso una caffetteria, una cartoleria fatica a tenere aperto senza i bambini, poi il valore delle case è certamente diminuito" denuncia ancora Cesarini, che conclude con un appello: "Vogliamo tornare ad avere la nostra scuola".
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