Sanremo, ristoratori in rivolta: "No a convenzioni a prezzi troppo bassi durante il Festival"

di Stefano Rissetto

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A rischio la qualità e l’immagine della città, dicono i ristoratori che chiedono un giusto equilibrio tra prezzo e servizio

Sanremo, ristoratori in rivolta: "No a convenzioni a prezzi troppo bassi durante il Festival"

I ristoratori di Sanremo alzano la voce contro le convenzioni a prezzi troppo bassi durante il Festival della Canzone italiana. In un incontro con Confcommercio, i professionisti del settore hanno ribadito la necessità di mantenere elevati gli standard di qualità, evitando menù a prezzi troppo scontati che potrebbero danneggiare l'immagine della città. L’obiettivo è garantire un'esperienza gastronomica all’altezza dell’importanza dell'evento, senza compromettere il prestigio della destinazione turistica.


La posizione dei ristoratori - Durante un incontro con i membri di Confcommercio Sanremo, i ristoratori hanno sottolineato l'importanza di offrire esperienze culinarie di alto livello in occasione del Festival di Sanremo. “La città deve continuare a essere un punto di riferimento per il turismo e la ristorazione, soprattutto in occasione di un evento mediatico di così grande rilevanza”, ha dichiarato Andrea Di Baldassare, presidente di Confcommercio Sanremo. I ristoratori ritengono che abbassare troppo i prezzi per attrarre clienti possa danneggiare non solo la qualità del servizio, ma anche l’immagine della città.


Convenzioni sì, ma con criterio - I ristoratori non sono contrari a stipulare convenzioni con case discografiche e altri enti coinvolti nel Festival, ma chiedono che queste siano fatte con un approccio equilibrato. Sebbene accettino un minimo sconto sui menù, rifiutano convenzioni che prevedano prezzi irrisori, come menù da 15-20 euro per un primo e un secondo. La paura è che offerte troppo vantaggiose possano compromettere la qualità e l'esperienza gastronomica che i visitatori si aspettano.


La lezione del passato - In passato, alcuni ristoratori avevano accettato convenzioni a prezzi estremamente bassi, spesso in cambio di vantaggi di marketing come la presenza dello staff di un cantante. Sebbene questa scelta fosse motivata da opportunità promozionali, molti operatori del settore si sono resi conto che, oltre a ridurre i margini di guadagno, queste pratiche hanno avuto un impatto negativo sulla qualità complessiva del servizio e sulla percezione di Sanremo come meta gastronomica di qualità. “Non vogliamo rischiare che la qualità scenda, e con essa anche l'immagine di Sanremo”, ha ribadito Di Baldassare.


Rendere Sanremo un esempio di eccellenza - La sfida per i ristoratori di Sanremo è mantenere l'equilibrio tra convenzioni commerciali e l’offerta di servizi che rispecchiano l'eccellenza della tradizione gastronomica locale. Garantire esperienze di alta qualità è fondamentale per rendere Sanremo non solo un centro di cultura musicale, ma anche una meta di prestigio per il turismo enogastronomico. Il Festival è un'occasione unica per mostrare al mondo il meglio che la città ha da offrire.

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