Sanremo, Amadeus non si dimette: accetterà le decisioni di Rai e Cts su pubblico e figuranti
di Marco Innocenti
Il conduttore nonché direttore artistico del Festival resta comunque convito che una platea vuota sarebbe disastrosa
Dopo ore di trattative e ripensamenti, alla fine Amadeus ha deciso: non si dimetterà dalla direzione artistica del Festival di Sanremo. Il "minacciato" passo indietro del presentatore era arrivato a valle della dichiarazione del ministro Franceschini sul divieto di far entrare qualsiasi tipo di pubblico (pagante o di figuranti) all'interno dell'Ariston durante il Festival ma oggi sembra che tutto sia rientrato: Amadeus sarà insomma al suo posto, sia sulla poltrona di direttore artistico che sul palco, in qualità di presentatore della kermesse. Non ha cambiato idea, certo, sul fatto che una platea vuota sarebbe disastrosa, sia per la resa in tv che per le esibizioni dei cantanti ma si sarebbe detto disponibile a rimettersi in toto alle decisioni che prenderanno il CdA Rai e il Comitato Tecnico Scientifico.
A far prevalere la linea morbida sarebbe stato il semplice buonsenso: le dimissioni di Amadeus, a questo punto dell'organizzazione del Festival, avrebbero con ogni probabilità segnato il destino della manifestazione, mettendo in grandissima difficoltà tutto il micromondo che ruota intorno al Festival (maestranze, artisti, musicisti...) già pesantemente colpito dagli effetti della pandemia.
Sul fronte della diplomazia, comunque, si continua a lavorare per mettere a punto un protocollo che garantisca la sicurezza, mediando fra le richieste del governo e le necessità dello show business. Alla base di questa trattativa serrata, c'è sempre l'assunto che nei giorni del Festival l'Ariston possa essere assimilabile ad uno studio televisivo più che a un teatro. A Viale Mazzini, insomma, puntano ancora sulla soluzione dei figuranti, 380 spettatori pagati e tamponati che possano prendere posto in platea, con la galleria che resterebbe chiusa e deserta.
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