Sampdoria, Ranieri scettico sulla ripresa del campionato: "L'Italia sembra in guerra"

di Maria Grazia Barile

1 min, 22 sec

"Il virus può dare problemi al cuore, ci vorranno visite approfondite"

Sampdoria, Ranieri scettico sulla ripresa del campionato: "L'Italia sembra in guerra"

Il tecnico della Sampdoria Claudio Ranieri ha raccontato le sue sensazioni sull'emergenza coronavirus al quotidiano La Repubblica: "La preoccupazione è doverosa. Di fronte a una malattia invisibile, che non sai come combattere. La mia società ha deciso di essere trasparente, chissà se siamo stati realmente i più colpiti, ma un po' di ansia era inevitabile. Mi sono tranquillizzato sentendo la voce serena dei miei giocatori e i loro racconti. Tutti con poca febbre e nessun danno alle vie respiratorie".

 Il tecnico blucerchiato si è mostrato piuttosto scettico sulla possibilità che si possa concludere il campionato: "In Italia è come se fossimo in guerra, gli ospedali delle grandi città in ginocchio. Le trasferte sono viaggi e in Italia non ci sono più zone franche. Quando luoghi e alberghi saranno sicuri? Si parla di gare in campo neutro, escludendo qualche regione. Non sono d'accordo: o si riprende tutti o nessuno. Si è capito che questo virus può dare complicazioni al cuore. Prima di tornare ad allenarsi, vale per la Sampdoria e per tutte le squadre, è dovere dei medici ridare ad ogni atleta l'idoneità completa. Non solo una visita generale, ma approfonditi controlli cardiaci. Con la salute non si scherza. Mai direi no a una partita. Ma in un’emergenza come questa bisogna essere seri".

Per Ranieri, quindi, difficilmente si tornerà in campo: "Prima di tornare a giocare ci vorranno settimane di preparazione, sarà peggio di un ritiro estivo per chi è stato contagiato dalla malattia. Tra l'altro si ipotizzano tre partite a settimana, cosa già difficile prima che arrivasse il virus".