Sampdoria, Radrizzani conferma il CdA ma cambia il collegio sindacale
di Stefano Rissetto
Un investimento di poco meno di 6 milioni ha cambiato i rapporti di forza nell'azionariato, mettendo in minoranza Ferrero
La prima mossa di Andrea Radrizzani, da proprietario della Sampdoria, è stata la richiesta al CdA di restare in carica almeno fino al perfezionamento degli adempimenti funzionali all'iscrizione al campionato, a fronte della sostituzione immediata del collegio sindacale.
Entrambi gli organi societari erano in scadenza con l'approvazione del bilancio, formalizzata ieri in assemblea, ma la decisione del nuovo azionista di maggioranza è stata di continuità per il CdA e di discontinuità per il CS.
Non è improbabile che gli amministratori (Marco Lanna, presidente; Antonio Romei, vicepresidente; Gianni Panconi e Alberto Bosco, consiglieri) aderiscano alla richiesta di Radrizzani, entrato nella Sampdoria con un investimento diretto di 6 milioni.
La messa in minoranza di Ferrero è stata possibile perché mettere 6 milioni, nel quadro del prestito obbligazionario convertibile, ha portato la quota del nuovo azionista di maggioranza oltre il 50%. La mossa è stata attuata sulla base di accordi sottoscritti il 30 maggio con l'allora azionista di maggioranza, cui non restano quindi margini di rivalsa giuridicamente fondata.
La nuova proprietà non esclude di doversi misurare con ipotetiche contromosse dell'ex padrone ovvero iniziative legali, dai ricorsi d'urgenza ex art. 700 codice procedura civile a una causa civile per danni ex art. 2043 codice civile, fino alle azioni di responsabilità nei confronti degli amministratori. Ma i legali di Radrizzani e Manfredi escludono che l'intesa, siglata nel corso della precedente assemblea degli azionisti, possa essere messa in discussione, sotto ogni profilo, da chi l'ha firmata in piena consapevolezza.
La presenza di Ferrero nell'azionariato è destinata a diluirsi ancora nel tempo, abbastanza rapidamente, man mano che il prestito obbligazionario convertibile andrà in esecuzione, ma fin da ieri il potere decisionale è passato di mano, a 9 anni e 5 giorni da quel 12 giugno 2014 che vide uscire di scena i Garrone-Mondini a vantaggio dell'allora sconosciuto Viperetta.
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