'Reparti polmone' contro il sovraffollamento dei Pronto Soccorso liguri: ecco la proposta di legge del Movimento 5 Stelle

di Filippo Serio

Il capogruppo Giordano: "Per pazienti e personale sanitario sono diventati un anello infernale: chiediamo sicurezza"

Verifiche strutturali delle aree di emergenza, garantire strumenti di incentivazione e reperibilità per il personale sanitario e istituire i cosiddetti 'reparti polmone', ovvero spazi di decongestionamento.

Sono i punti fondamentali della proposta di legge presentata dai vertici regionali del Movimento 5 Stelle della Regione Liguria per far fronte alle numerose criticità in cui versano i Pronto Soccorso liguri: dal sovraffollamento alla carenza di personale senza dimenticare la mancanza di misure di sicurezza adeguate. Per questi e altri motivi, secondo i pentastellati la condizione di chi vive ogni giorno i Pronto Soccorso, sia pazienti che personale sanitario, è quella di stare in un 'anello dell'inferno'

“Da mesi, per quanto riguarda il Dl 81/08 nelle aree di emergenza degli ospedali della Liguria, denunciamo un quadro allarmante già portato all’attenzione delle autorità competenti – dichiara Stefano Giordano, capogruppo M5S in Regione -. È indubbio che operatori dei PS e pazienti in attesa corrono troppi rischi. Il rapporto barelle/personale sanitario è sbilanciato e l’affollamento registrato nelle medicine d’urgenza, è preoccupante dal punto di vista della sicurezza oltre che umiliante per chi è costretto ad attendere anche diversi giorni prima della presa in carico. Immagino tutti convengano che un letto, un comodino e un bagno siano condizioni essenziali per garantire ai malati che si recano in ospedale al PS la dignità cui hanno diritto”. 

“La Pdl depositata oggi – continua Giordano - è stata dunque redatta tenendo presenti i dettami del Dl 81/08 per la sicurezza di cittadini e lavoratori, sentendo le parti sociali che hanno contribuito a mettere in evidenza bisogni e criticità, e ascoltando i lavoratori (medici, infermieri e Oss) quotidianamente in prima linea per assicurare ai cittadini il diritto alle cure. Oltre ad aprire un tavolo per controlli strutturali e certificazioni per ogni Pronto Soccorso al fine di normare la capienza massima di ogni struttura ospedaliera d’emergenza, proponiamo spazi di decompressione (“reparti polmone”) per garantire ai cittadini dignità e cure più appropriate; più personale sanitario nei momenti di picco, tramite una reperibilità dedicata; un piano d’emergenza trasparente e attivabile subito; risorse economiche dedicate, con fondi regionali ed europei”.

Con il proponente, per illustrare le criticità nazionali oltre che regionali nonché i punti salienti della riforma proposta, il deputato M5S Andrea Quartini, componente della XII Commissione Affari sociali in Parlamento e vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia; il deputato e referente regionale del M5S Liguria Roberto Traversi; l’assessora M5S del Comune di Genova Tiziana Beghin; l’ex primario del PS dell’ospedale Galliera Paolo Cremonesi; Maurizio Rimassa, segretario regionale Usb; e Marco Vannucci, segretario generale Uil-Fpl.

“La situazione è critica anche a livello nazionale – commenta Quartini – e lo è sotto diversi punti di vista. L’autonomia differenziata rischia addirittura di farla esplodere in maniera significativa. Purtroppo, allo stato attuale, i Pronto soccorso del nostro paese sono delle vere e proprie trincee, rappresentando una delle poche risposte offerte dal SSN ai cittadini. Se non gettiamo le basi per far lavorare e far funzionare la medicina territoriale, il risultato sarà sempre lo stesso: decine di milioni di accessi ai PS (nel 2022 sono stati 17 milioni) con tempi di attesa per esami superiori alle 48 ore in quasi tutte le regioni. Per evitare che queste situazioni via via sempre più esplosive si ripetano con gravi conseguenze per la tenuta del servizio sanitario, dobbiamo riformare il sistema. Intanto, intercettando i codici bianchi facendo lavorare le Case di comunità costruite grazie al Pnrr portato in Italia dal governo Conte 2. Per evitare che queste si trasformino in cattedrali nel deserto, serve un piano di assunzioni che garantisca la presenza di ulteriori 40mila infermieri e 10mila medici. Per i PS, bene la riforma proposta dal capogruppo regionale del M5S Stefano Giordano perché pensa sia al benessere dei pazienti, sia al benessere dei lavoratori, per i quali auspico anche un miglioramento salariale. Ricordo a questo proposito che in Italia i nostri medici guadagnano in media il 70% in meno dei loro colleghi dell’area Ocse, mentre per gli infermieri si parla del 100% in meno”. 

“Oltre ad aver formulato una proposta a livello nazionale, come M5S oggi abbiamo depositato una Pdl regionale nata dopo diversi sopralluoghi effettuati nei PS della Liguria, che speriamo venga condivisa anche dalle forze di maggioranza di Regione Liguria. Auspichiamo che tutti i gruppi consiliari prendano atto delle condizioni di estrema difficoltà in cui versano i nostri ospedali e contribuiscano a raggiungere l’obiettivo su cui si fonda la proposta di riforma elaborata dal M5S. Crediamo che la Pdl depositata, sia una marcia in più per la sicurezza e la dignità dei pazienti”, chiosa il deputato M5S Traversi.

La proposta di legge è stata depositata dai consiglieri del M5S ed è sostenuta da tutte le forze di minoranza in Regione.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.