Regione: elezioni all'orizzonte, ma nel centrosinistra è già scontro. Burlando all'attacco di Orlando

di Gilberto Volpara

2 min, 38 sec

L'ex governatore a Telenord: "Nulla contro Andrea, nessuna ricerca di spazi personali, ma serve chiarezza"

Regione: elezioni all'orizzonte, ma nel centrosinistra è già scontro. Burlando all'attacco di Orlando

Non è una novità che la chat denominata “Vasta Liguria”, ideata dall’ex presidente di Regione, Claudio Burlando, sia diventata giorno dopo giorno la piazza politica, seppur virtuale, di un centro sinistra – e non solo – che all’interno di quella piattaforma vanta oggi quasi 400 contatti.

 

È stato un passaggio di Andrea Orlando ad accendere la reazione di Claudio Burlando.

 

Non trova che gli yacht esercitassero un certo fascino anche quando la Liguria era governata dal centro sinistra? Ecco, la domanda a cui l’ex ministro Andrea Orlando, oggi nome in prima fila per federare il centro sinistra, risponde in questo modo: “C’era già un modello di concertazione entrato nella sua fase crepuscolare per i cambiamenti sociale intervenuti nel frattempo. Proprio per questo, nel 2020 facemmo una profonda riflessione sulla necessità di aprire una fase nuova, investendo su un futuro diverso. Allora mi venne rimproverato l’appoggio alla candidatura civica di Ferruccio Sansa. Era invece un segno di discontinuità molto forte, persino sommario, ma che indubbiamente inaugurava un nuovo metodo, accompagnato da un profondo ricambio dei gruppi dirigenti del Pd”.

 

Da qui la reazione veemente di Claudio Burlando: “Io sono disponibile a stare zitto sugli ultimi 10 anni solo se non riparte la solfa. La scelta di Sansa del 2020 per me rimane un tragico errore. Di cui ero disponibile a non parlare più se a questo principio si fossero attenuti tutti. Ma quel che è peggio è la motivazione che Andrea dà per giustificare questa scelta. Un modello di concertazione entrato nella sua fase crepuscolare. Preferisco essere brutale altrimenti non si va da nessuna parte. Nei miei 10 dieci anni di presidenza Andrea Orlando mi ha chiamato due volte. E non per questioni fondamentali. Vedo che Orlando sta finalmente girando la Liguria: se avesse cominciato a farlo prima non avrebbe dato questo giudizio. Io penso che Andrea la Liguria dei “nostri 10 anni” non la conoscesse quasi per niente perché il suo interesse era concentrato sulle sue importantissime funzioni romane. Scelta del tutto comprensibile. Io la concertazione l’ho fatta soprattutto con i camalli della Compagnia per il patto del lavoro, con i lavoratori del cantiere per evitarne la chiusura e con quelli dell’Ilva per l’accordo di programma. E non mi è mai capitato di essere fischiato dagli operai. Cosa che non tutti possono dire. Poi è naturale che un ciclo nuovo porti con sé idee nuove ed è arrivato il momento di presentarle. Ed è sulla base di un progetto per la Liguria del 2030 che si deve mettere in campo una coalizione forte e un leader capace di guidarla. Se questo sarà l’approccio il candidato che sarà scelto avrà tutto il mio appoggio e (sono sicuro) quello di tanti dei 400 Vasti. Infine, io ho sempre parlato con tutti gli imprenditori. Ma se uno pensa di vincere le elezioni e soprattutto di governare una regione senza parlare anche con il mondo delle imprese non va da nessuna parte”.