Regione, Bucci alle prese con il rebus Sanità: ecco i primi nomi del toto assessore
di Matteo Cantile
Trovare la persona giusta che possa guidare la macchina più complessa della Liguria è essenziale per migliorare i servizi: la scelta è tra un medico o un manager
E' quello dell'assessore alla Sanità il ruolo chiave della prossima Giunta guidata da Marco Bucci: il comparto sanitario è quello che attrae la maggioranza degli investimenti regionali e la promessa di trovare soluzioni alle problematiche degli ospedali e delle visite ambulatoriali è stata al centro della campagna elettorale.
Tecnico o politico – La lista di papabili non è infinita e appare poco probabile che il ruolo venga assegnato a uno dei trenta consiglieri regionali eletti tra domenica e lunedì: nel nuovo consiglio non sembrano essere presenti le competenze che sono indispensabili per assolvere a questo difficile incarico. Il nuovo titolare dell'assessorato alla Sanità, dunque, sarà probabilmente un tecnico.
Medico o manager – Nell'intervista rilasciata a Tgn Today il nuovo presidente di Regione non ha sciolto le riserve ma ha fornito qualche spunto interessante per provare a tracciare l'identikit del futuro assessore: “Chi è un grande esperto di sanità, il medico, il politico, l'amministratore? - si è domandato Bucci - Potrebbero essere tutti e tre, ma la carica la si può comunque ricoprire senza essere un medico, senza essere un politico ma non senza essere un buon amministratore”. Bucci, insomma, ritiene che le doti manageriali siano prevalenti rispetto a tutte le altre.
Il manager – Il mondo è pieno di amministratori capaci e la lista dei possibili assessori da pescare in quest'ambito potrebbe quindi essere particolarmente lunga. Ma limitando il raggio di osservazione agli uomini più vicini al neo presidente, ne emerge uno sopra tutti gli altri: Enrico Castanini. Ingegnere, direttore generale di Liguria Digitale, ha lavorato moltissimo nel settore sanitario, gestendo per regione Liguria tutta la difficilissima partita del Covid e delle applicazioni per vaccini e prenotazioni. Castanini era già stato associato al ruolo di assessore due anni fa, prima che la scelta ricadesse su Angelo Gratarola. In quella circostanza Castanini rispose “no grazie” ma la scelta fu determinata, soprattutto, dal poco tempo a disposizione per incidere sul sistema: chi lo conosce bene è convinto che oggi la risposta sarebbe molto diversa, anche per una sorta di senso di riconoscenza nei confronti di Marco Bucci che, nel momento della necessità, non si è tirato indietro nonostante i problemi di salute. Resta il fatto che Castanini è un manager molto impegnato (pare che abbia un anno e mezzo di ferie arretrate), non più giovanissimo e quindi non particolarmente smanioso di prendersi in carico questa patata bollente. Ma non direbbe no, questo è certo, così come pare abbia già elaborato alcuni progetti che, a costo zero, potrebbero abbattere un gran numero di liste di attesa. Anche se non arrivasse la chiamata per l'assessorato, dunque, resta altamente probabile che Bucci decida comunque di coinvolgerlo in qualche progetto più specifico, come quello già annunciato dei project manager da assegnare alla costruzione dei nuovi ospedali oppure qualche commissariato ad hoc.
Il medico politico – Se Castanini sarebbe la soluzione manageriale, Massimo Nicolò potrebbe rappresentare quella più spiccatamente sanitaria: 54 anni, oculista, responsabile del Centro retina e maculopatie del policlinico San Martino, vanta già un'esperienza politica essendo stato prima assessore alla Salute del comune di Genova e poi, per un anno, vicesindaco (sempre con Marco Bucci). Conosce quindi la macchina politica ed è un tecnico, come si dice in questi casi, in quota Fratelli d'Italia (che è il primo partito della coalizione). Anche a lui nessuno ha ancora chiesto niente e pare che non sia il tipo da sgomitare: però si dice non sia interessato ad altri ruoli, né nella Giunta regionale né in quella comunale che sarà presto oggetto di rimpasto. Per un posto pesante in piazza De Ferrari, insomma, c'è anche lui,
Il presidente dell'Ordine – Un nome sempre valido quando si parla di sanità è quello di Alessandro Bonsignore, presidente dell'ordine dei medici (è medico legale) e già associato alla carica prima che il posto fosse assegnato a Gratarola. Allora disse no per non essere costretto a interrompere la sua carriera universitaria ma oggi le condizioni sono decisamente cambiate: Bonsignore è infatti diventato professore associato con abilitazione alla prima fascia, quindi un'eventuale aspettativa per assumere un incarico in Regione non avrebbe più alcun impatto sulla sua carriera. Proposte ufficiali non ne sono ancora state recapitate ma dall'entourage del professore emerge attenzione all'evoluzione di questi giorni e non manca l'apertura a una possibile collaborazione nell'interesse del sistema.
L'usato sicuro - Tra le ipotesi di assessore alla Sanità non si può certo trascurare la figura dell'assessore uscente, Angelo Gratarola: già direttore del dipartimento di emergenza urgenza e poi assessore, ha ricoperto l'incarico per circa due anni (anche meno se consideriamo che dal 7 maggio scorso l'azione della Giunta ha subito un pesante rellentamento). Dalla sua ha senz'altro le competenze e il fatto di conoscere perfettamente tutti i dossier: d'altra parte lo scarno risultato elettorale ottenuto domenica e lunedì non può non essere tenuto in conto su un piano più politico. Esiste poi un tema di fondo, che si applica a tutti i contesti dell'azione del nuovo Governatore: è meglio conservare o mostrare, anche nella scelta degli uomini, una totale discontinuità?
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