Quirinale, Toti: "Da Mattarella lezione ai partiti: è l'ora di riportare al centro la nostra coalizione"
di Marco Innocenti
Il presidente di Regione Liguria però non vuol sentir parlare di 'mandato a tempo': "Dopo questi 5 giorni, i partiti non hanno nulla da insegnare"
E alla fine, come nel Gattopardo, anche a Roma si finirà per "cambiare tutto per non cambiare nulla": l'ottavo scrutinio per l'elezione del presidente della repubblica sarà quello decisivo per individuare il successore di Sergio Mattarella, che sarà... Sergio Mattarella. In mancanza di un accordo possibile fra i partiti, infatti, l'unica opzione resta quella di andare davanti a Mattarella, col cappello in mano, chiedendogli anzi implorandolo di restare al Quirinale ancora per 7 anni.
"L'epilogo è positivo - ha commentato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti - perchè la disponibilità di Mattarella mette in sicurezza la principale istituzione di garanzia della repubblica e lascia il presidente Draghi a lavorare a Palazzo Chigi, dove ci sono molte cose da fare. Finalmente si sblocca uno stallo che stava diventando stucchevole, credo che questi giorni in qualche modo ci abbiano dimostrato della necessità di riformare profondamente la politica, riagganciandola alle esigenze del paese, comprendendo quali siano gli equilibri anche all'interno delle coalizioni. Ora lavoreremo per dare, da qui alle elezioni del 2023, un miglior equilibrio ad un parlamento che in questi giorni non ha dato una grande immagine di sé. O meglio, per la verità i grandi elettori hanno sollecitato più volte Mattarella quindi si è data una miglior figura da basso che dall'alto".
"Casini era un curriculum di qualità - ha aggiunto Toti - Una persona che avrebbe ricoperto bene l'incarico. Avrei anche visto bene il presidente Draghi, l'italiano di maggior prestigio e credibilità ma le condizioni per un cambio a Palazzo Chigi non ci sono state, così come non sono maturate le condizioni per una convergenza politica intorno al nome di Casini. Per questo il presidente Mattarella dovrà accompagnare ancora per un po' questa strada. E' una debolezza della politica, dei partiti così come li abbiamo conosciuti, delle coalizioni e anche di qualche leadership. Ci sarà molto da interrogarsi e noi lo faremo. Da tempo lavoriamo per dare una nuova legge elettorale, per dare nuovo equilibrio alle coalizioni e per riportare al centro un baricentro della coalizione che si è spostato troppo. Si lavora. Abbiamo un anno poco più prima delle prossime elezioni ma possiamo farlo con un po' più di sicurezza, con un grande presidente e un grande presidente del consiglio".
"Il nostro movimento politico, coi suoi 32 elettori, ha sempre cercato di condurre alla ragionevolezza i grandi partiti: eravamo pronti al trasloco di Draghi al Quirinale, eravamo disponibili su Casini, eravamo disponibili a ragionare su altre opportunità purché mettessero in sicurezza il paese e il governo, senza strappi e senza spallate. Lo abbiamo detto ad avversari e agli amici di coalizione, il più delle volte non ascoltati. Nessun mandato a tempo però a Mattarella. Fa già un regalo a tutte le forze politiche un po' inadeguate a restare lì nonostante avesse detto che non era disponibile a farlo. La Costituzione gli assegna un mandato pieno e non credo che questi partiti, dopo questi 5 giorni, possano dire o insegnare alcunché al presidente Mattarella".
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