Progetti e dubbi per il porto di Genova

di Paolo Lingua

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Progetti e dubbi per il porto di Genova

 Per la metà della settimana appena decollata dovrebbero essere espressi, a livello del vertici dell’Autorità Portuale, le scelte strategiche sullo spostamento del traffico delle merci tra Genova e Savona, scali che fanno appunto parte della medesima gestione portuale. Si dovrà infatti  compiere una nuova strategia di movimentazione che dovrebbe vedere la concentrazione delle rinfuse a Savona, lasciando a Genova una sorta di monopolio del containers. La situazione è complessa perché la scelta strategica sarebbe collegata a un assetto futuro di Genova, con la realizzazione della nuova diga che risulterebbe spostata, rispetto ai progetti invia di decollo di cinquecento metri al largo rispetto all’attuale collocazione storica.

La disposizione della nuova diga (che dovrebbe recuperare un finanziamento da parte die fondi europei) dovrebbe consentire un forte incremento del traffico merci containers con un forte interesse da parte degli operatori che gestiscono il trasporto, cos’ come dei gestori degli approdi che, nel tempo, saranno modificati anche dal punto di vista strutturale in funzione della movimentazione delle navi cosiddetti di ultima generazione che avranno dimensioni e portate assai maggiori delle attuali incrementando i traffici.  Per il momento la strategia dello scambio strutturale Genova-Savona non sembra sollevare grosse contestazioni, perchè i vertici dell’Autorità Portuale hanno lavorato mediando tra le diverse componenti interessate. La pratica dovrebbe avere la sua conclusione definitiva, ance se tutti i dubbi restano ancorati ai tempi e ai modi di attuazione. Si andrà verso una soluzione collegata alla strategia della nuova diga, anche se per realizzarla si parla si sette anni che non sono pochi in un contesto complesso come è quella della attuale evoluzione dell’economia e del mercato.  Non solo: c’è chi ancor oggi discute sulle scelt4e strategiche del progetto.

Non mancano infatti gli operatori dello shipping che sarebbero favorevole a una doppia entrata-uscita della diga e non invece con un solo passaggio.  Ci sono insomma nuovo assetti ancora da mettere a fuoco. Un altro aspetto emergente di questi giorni riguardo all’assetto delle funzioni portuali riguarda un tema che ormai è oggetto di dibattito da quasi due decenni, ovvero la nuova collocazione dei depositi petrolchimici  Superba e Carmagnani  da più di settant’anni collocati a Multedo. L’ultima scelta, che viene dall’Autorità Portuale in accordo con il Comune, vede la quasi definitiva collocazione a Ponte Somalia. Si sta procedendo verso una soluzione che potrebbe concretizzarsi in tempi accettabili, considerato appunto che  sembra definirsi un accordo collegiale che ha visto recentemente anche il giudizio positivo della Confindustria genovese.  Ma, nello stesso tempo, sta emergendo l’opposizione dei municipio dell’la zona di Sampierdarena nonché di comitati di cittadini della zona.

Era una opposizione prevedibile che già in passato, quando si era ipotizzata la collocazione dei depositi petrolchimici sotto la Lanterna, era emersa con un forte vigore. E’ indubbio che la vicenda, come in passato,  creerà nuovi elementi di polemica, con la sollevazione di ricorsi e ricerca di possibili obiezioni normative, anche perché siamo alla vigilia delle elezioni amministrative e quindi Genova si accenderà di contrasti un po’ in tutti i settori. Resta il fatto che, comunque, il settore economico e strategico per la ripresa dell’economia della città e del territorio resta come punto fondamentale il porto e tutti gli aspetti economici e produttivi che con il porto hanno a che fare.  In questa chiave non tutte le polemiche e i veti incrociati – che sono purtroppo un costume abituale  tipico del Dna locale – sono atteggiamenti positivi. Solo con lo shipping adeguato alla nuova economia mondiale si può restare in corso.