Privatizzazione Porti, la risposta della Uiltrasporti al ministro Tajani: "Cambiare la natura delle Authority sarebbe rischioso"
di Lorenzo Aluigi
La risposta del segretario generale di Uiltrasporti alle dichiarazioni del vice premier
"Ci preme ricordare al Vice Premier Tajani che i porti non sono servizi ma asset infrastrutturali strategici del Paese, diversamente sono le operazioni portuali ad essere invece dei servizi, già privatizzati ormai dal 1994".
Così il Segretario Generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, risponde al Vice Premier Antonio Tajani sul tema della privatizzazione dei porti.
"Gli spazi portuali sono già stati dati in concessione a privati sulla base di istruttorie che tengono in considerazione la qualità, la solidità industriale dell'impresa e gli spazi fisici e di mercato del porto. Trasformare le authority - prosegue Tarlazzi - in Spa sarebbe un elemento di preoccupazione perché si perderebbe quell'ambito pubblicistico di terzietà che ha consentito il mantenimento nella maggior parte di porti di una concorrenza regolata, evitando posizioni dominanti di oligopolio".
"Invitiamo quindi Tajani a studiare attentamente la legge dei porti, i quali sono già ambiti aperti con una concorrenza regolata. Cambiare la natura delle authority aprirebbe al rischio di un ingresso di grandi gruppi privati spinti da grandi interessi economici diversi da un interesse generale che un porto deve rappresentare. Questo sarebbe un acceleratore per determinare delle posizioni dominanti che vediamo già costituirsi proprio per una debolezza delle authority sulle quali è indispensabile fare un ragionamento nell'ambito della riforma dei porti, ma l'aspetto pubblicistico - conclude il Segretario Generale della Uiltrasporti Tarlazzi - non deve venire meno".
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