Prima campanella in Liguria, al via l’anno scolastico 2025-2026
di M.C.
Suona oggi la prima campanella in Liguria per tutti gli ordini e gradi di scuola, dando il via all’anno scolastico 2025-2026. Sono circa 160 mila gli studenti liguri che rientrano nelle aule, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori, per un totale di 206 giorni di lezione previsti dal calendario regionale.
Calendario – Le lezioni termineranno l’11 giugno 2026 per scuole primarie e secondarie, mentre la scuola dell’infanzia proseguirà fino al 30 giugno. Le date sono state approvate dalla Giunta regionale della Liguria con il coinvolgimento del Comitato Regionale Istruzione e Formazione, guidato dall’assessore alla Scuola Simona Ferro.
Altre regioni – La Liguria si allinea a gran parte del Paese, che ha scelto il 15 settembre come data comune di avvio. Stessa scelta per Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Molise e Campania. Alcune regioni hanno anticipato l’apertura: in Provincia di Bolzano gli studenti sono rientrati già l’8 settembre, mentre in Piemonte, Trentino, Valle d’Aosta e Veneto il primo giorno è stato il 10 settembre. In Friuli Venezia Giulia si è iniziato l’11 settembre e in Lombardia il 12 settembre. Più tardi invece Calabria e Puglia, dove la prima campanella suonerà il 16 settembre.
Dichiarazioni – “Abbiamo confermato un calendario equilibrato – ha sottolineato l’assessore regionale alla Scuola, Simona Ferro – che garantisce continuità didattica e rispetto delle esigenze delle famiglie. La scuola resta una priorità per la Regione Liguria, anche attraverso gli investimenti in edilizia scolastica e innovazione digitale”.
Il presidente della Regione Liguria Marco Bucci - «Voglio fare i miei migliori auguri a tutti i 160mila studenti liguri – ha dichiarato Bucci –. La scuola è un’occasione formativa unica, quindi bisogna approfittare di ogni anno scolastico per crescere e imparare, costruendo il proprio avvenire non solo attraverso lo studio ma anche grazie ai rapporti che si costruiscono con i compagni di classe e gli insegnanti. La società civile è basata sui giovani, che devono iniziare da subito a rimboccarsi le maniche, studiare e lavorare per costruire quella del futuro».
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