Pietra Ligure, dal carcere alla chiesa: don Marco Pozza guida la meditazione di Natale

di Luca Pandimiglio

Don Marco Pozza racconta la sua esperienza da cappellano del carcere "Due Palazzi" di Padova, dove presta servizio dal 2010

Nella serata di ieri, venerdì 12 dicembre, presso la chiesa parrocchiale di Nostra Signora del Soccorso a Pietra Ligure, il cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova, don Marco Pozza, ha offerto una meditazione capace di affrontare senza timore le ombre e le incertezze delle guerre nel mondo. Attraverso l’esperienza intensa e spesso dura vissuta in carcere, don Marco saprà illuminare il significato profondo della solidarietà, del perdono, della rinascita e della speranza che il Natale porta con sé.

Noto scrittore e autore televisivo, don Marco è prima di tutto il cappellano del carcere “Due Palazzi” di Padova. È proprio da questa singolare “parrocchia” che nasce la forza della sua testimonianza e la profondità del suo sguardo sul mistero del Natale. Il carcere, che accoglie circa 850 detenuti, rappresenta il cuore della sua missione pastorale. Un ministero fuori dal comune, svolto non tra altari e panche, ma tra porte blindate, chiavistelli e sbarre, dove la speranza convive quotidianamente con l’isolamento. In un luogo in cui il confine tra errore e redenzione è sottilissimo, don Marco ha saputo aprire autentici spazi di umanità, dentro e fuori dalle mura del carcere.

Il titolo dell’incontro, “C’è qualcosa di più grande”, invita a sollevare lo sguardo oltre le nostre preoccupazioni quotidiane, piccole o grandi, per riscoprire il vero messaggio della Natività. La serata, promossa dalla parrocchia di Nostra Signora del Soccorso e patrocinata dal Comune, ha rappresentato un’occasione preziosa per prepararsi al Natale non solo attraverso regali e cene, ma con un rinnovato spirito di riflessione, guidati da un pastore che ha fatto dell’accoglienza, anche nei luoghi più estremi, la sua vocazione.

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