Portuale morto a Prà, sequestrato nuovamente il telefono dell’investitore: domani l’autopsia

di Carlotta Nicoletti

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La Procura indaga su dinamiche e sicurezza. Iscritti sette indagati nel registro per omicidio colposo

Portuale morto a Prà, sequestrato nuovamente il telefono dell’investitore: domani l’autopsia

Proseguono le indagini sull’incidente mortale avvenuto nel porto PSA di Prà, dove Giovanni Battista Macciò, portuale di 49 anni, ha perso la vita dopo essere stato investito da un collega, Patrizio Randazzo. La Procura di Genova ha disposto nuovamente il sequestro del cellulare di Randazzo, eseguito sabato dalla Polizia Stradale, per approfondire ulteriormente le circostanze dell’incidente.


Il sequestro del telefono – Il cellulare di Randazzo, così come quello del collega alla guida di un’altra ralla coinvolta indirettamente, era stato inizialmente restituito dopo le verifiche sulla possibilità di distrazione dovuta al suo utilizzo. Tuttavia, il nuovo provvedimento potrebbe essere legato a un’indagine più ampia, che include anche voci e segnalazioni anonime su presunti dissidi interni legati all’organizzazione dei turni di lavoro.


Autopsia prevista – Domani alle 12, la dottoressa Francesca Fossati eseguirà l’autopsia sul corpo della vittima per chiarire ulteriormente la dinamica dell’impatto e le lesioni subite.


Le responsabilità al vaglio – Nel registro degli indagati figurano, oltre a Randazzo, il console della Culmv, Antonio Benvenuti, e sei tra dirigenti e dipendenti del terminal PSA. Gli investigatori stanno esaminando non solo la dinamica dell’incidente ma anche la sicurezza dell’organizzazione del lavoro.


“L’accertamento delle responsabilità – ha commentato una fonte vicina all’indagine – è fondamentale per garantire giustizia alla vittima e ai suoi familiari.”



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