Ponte Morandi: processo bis resta a Genova

di Redazione

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Respinta l'eccezione di incompetenza territoriale, sollevata dai difensori di alcuni imputati, sul luogo in cui sarebbero stati commessi i falsi

Ponte Morandi: processo bis resta a Genova

Resta a Genova il processo Morandi bis, quello nato dopo il crollo del Ponte Morandi del 14 agosto 2018, con 43 vittime. Il giudice per l'udienza preliminare Alberto Lippini ha respinto l'istanza, avanzata da alcuni difensori dei 47 imputati, di spostare il procedimento fuori da Genova per incompetenza territoriale. Secondo i legali i falsi contestati dalla procura sarebbero stati commessi non nel capoluogo ligure ma a Bologna o Roma.

L'inchiesta era partita dopo il crollo e riguardava i falsi report sullo stato dei viadotti, le barriere antirumore pericolose, il crollo della galleria Bertè in A26 (30 dicembre 2019) e il mancato rispetto delle norme europee per la sicurezza nei tunnel. Le accuse, a vario titolo, sono falso, frode, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo colposo.

Tra gli indagati l'ex Ad di Aspi Giovanni Castellucci, gli ex numeri due e tre di Autostrade per l'Italia Paolo Berti e Michele Donferri Mitelli e Stefano Marigliani, ex direttore di tronco della stessa azienda, tutti imputati al processo sul crollo del viadotto Morandi. Il 17 ottobre il giudice deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio o se prosciogliere. Uno ha accolto la proposta di patteggiamento. Intanto nel processo principale oggi è stato sentito l'ultimo consulente di uno dei 58 imputati.

Oggi sono iniziate le prime richieste di integrazione probatoria: hanno parlato per primi i difensori delle parti civili. Domani continueranno i difensori degli imputati e poi i giudici decideranno quali accogliere.