Ponte Morandi, il pm: "Un processo con 1228 testimoni e 155mila esami e controesami non terminerà mai"
di Edoardo Cozza
Massimo Terrile nel corso dell'udienza in tribunale: "Troppe 600 parti civili, serve snellire per arrivare a condanna o assoluzione"
"Un processo con 1.228 testimoni che porterebbe a un potenziale di 155 mila tra esami e controesami è un processo che non si può fare e non avrà mai fine". È quanto ha detto il pubblico ministero Massimo Terrile nel corso dell'udienza del processo per il crollo del ponte Morandi. Il pm sta illustrando i motivi per cui, a suo avviso, molte delle oltre 600 parti civili dovrebbero essere escluse dal processo penale.
"La lista testi della procura conta 177 persone, quelle dei 59 imputati oltre 300 e quelle delle parti civili oltre 600. Con questi numeri il processo non avrà fine diversa da quella dell'estinzione dei reati - ha detto Terrile -. L'obiettivo è quello di snellire il processo per arrivare a una eventuale condanna o assoluzione e non quello di liquidare i danni alle parte danneggiate, anche perché in un evento come questo i potenziali danneggiati potrebbero essere infiniti".
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