Ponte Morandi, i cittadini di Certosa in Procura: "Non vogliamo bloccare i lavori"

di Fabio Canessa

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Dopo l'esposto sul rischio amianto e polveri legate alla demolizione

Ponte Morandi, i cittadini di Certosa in Procura: "Non vogliamo bloccare i lavori"
Hanno chiarito con il sostituto procuratore che ha ricevuto l'esposto sul rischio amianto e polveri legate alla demolizione di ponte Morandi che "non vogliono bloccare i lavori" ma solo "garanzie per la salute dei cittadini" i rappresentati del comitato Liberi cittadini di Certosa. Tramite il loro legale, i cittadini hanno anticipato al pm che "in corso di indagini saranno incaricati nostri tecnici di fiducia per effettuare analisi e accertamenti in contraddittorio con quelle che disporrà il pubblico ministero". Per questo i rappresentanti del comitato che qualche giorno fa ha presentato l'esposto sono andati in Procura a Genova giudicando poi il colloquio con il magistrato "costruttivo" con un "atteggiamento non scontato in quanto il pubblico ministero - ha spiegato all'uscita l'avvocato Marika Marcantonio - ci ha detto che il nostro interesse circa il rischio zero per la salute dei cittadini coincide con il suo". Le preoccupazioni del comitato riguardano in particolare modo la tecnica dell'esplosione controllata. La prima, per l'abbattimento della pila 8 del ponte sul lato ovest, dovrebbe avvenire questo sabato ma si attende una nuova relazione tecnica sul rischio amianto che verrà presentata e discussa giovedì in Prefettura. "Ho posto all'attenzione del procuratore i progetti che ci ha sottoposto l'ingegner Camomilla nei quali risulta la presenza di amianto nel ponte - ha detto ancora Marika Marcantonio - e nei prossimi giorni depositeremo alla sua attenzione un'integrazione all'esposto già depositato. Ho, inoltre, sottolineato che il censimento amianto di via Porro indica la presenza di amianto all'interno delle abitazioni sottostanti, realizzate prima dell'entrata in vigore del divieto di utilizzo di amianto e di conseguenza abbiamo manifestato le nostre preoccupazioni relative alla nocività, oltre che dell'amianto, delle polveri sottili che sarebbero prodotte a seguito della demolizione". Il procuratore "mi ha assicurato che ha già avviato tutte le azioni necessarie per consentire la verifica e il monitoraggio di tutte le operazioni affinché il tutto avvenga a rischio zero".