Piemonte: preoccupazione per rinvio al 2025 della riapertura della ferrovia del Frejus

di Carlotta Nicoletti

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"Abbiamo condiviso con il Governo la preoccupazione per i tempi lunghi comunicati dalla Francia per la riapertura dei collegamenti sul Frejus"

Piemonte: preoccupazione per rinvio al 2025 della riapertura della ferrovia del Frejus

 

 Lo slittamento dei tempi di riapertura del collegamento ferroviario tra Italia e Francia, chiusa da agosto 2023 per la frana avvenuta a La Praz, è stato al centro dell’incontro tra i presidenti della Regione Piemonte Alberto Cirio e dell’Unione Industriali di Torino Marco Gay, a cui si è collegato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

«Abbiamo condiviso con il Governo la preoccupazione per i tempi lunghi comunicati dalla Francia per la riapertura dei collegamenti sul Frejus e offerto la disponibilità di Torino e del Piemonte a dare tutto il supporto tecnico e ingegneristico che dovesse essere necessario per accelerare i tempi di ripristino di una ferrovia che rappresenta un tassello quanto mai strategico sia dal punto di vista turistico sia per le nostre imprese, che ormai da mesi usano altre vie per far viaggiare le merci», ha dichiarato il presidente Cirio al termine dell’incontro, evidenziando che «il vicepremier Tajani ci ha assicurato il massimo impegno dell’Italia e ha confermato la disponibilità, alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, ad affrontare in maniera sistematica il tema dei collegamenti tra il Piemonte e la Francia anche alla luce della chiusura dal 2 settembre del traforo del Monte Bianco».

Marco Gay ha dal canto suo affermato che «il ministro Tajani e il Governo, così come il presidente Cirio, hanno dedicato al tema dei collegamenti tra Italia e Francia un’attenzione e un impegno costanti. Le ultime notizie purtroppo tradiscono le aspettative anche di Confindustria e delle imprese dei due Paesi, perché tra Italia e Francia c’è un asse economico e industriale tra i più importanti al mondo e deve tornare alla normalità quanto prima per sostenere al meglio anche l’attrattività della nostra regione verso nuovi investimenti ed investitori, oltre che l’export. Di qui a dieci anni, con l’ultimazione del Terzo Valico e della Torino-Lione, saremo infatti al centro di due assi commerciali e industriali grazie ai quali genereremo sviluppo e crescita economica: la collaborazione anche istituzionale oltre che industriale deve proseguire stabilmente anche con la Francia nello spirito del Trattato del Quirinale firmato da Mattarella e Macron, affinché questi obiettivi diventino reali».

Nel corso dell’incontro sono stati anche affrontati altri temi economici, tra cui l’automotive e la mobilità con il relativo indotto, l’aerospazio e le grandi sfide che attendono l’economia italiana e piemontese, partendo dall’analisi dei dati relativi all’attuale congiuntura.

 

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