Piemonte, meno linee ferroviarie sospese: riaperti 128 km, ma servono investimenti
di Carlotta Nicoletti
Dal 2019 ridotti i chilometri di ferrovie inattive. L’assessore Gabusi: “Per completare la riapertura servono 400 milioni e più risorse annuali”

Il Piemonte continua a ridurre il numero di linee ferroviarie sospese: dal 2019 i chilometri di tratte non attive sono passati da 500 a 372, con un recupero di 128 km. Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, intervenendo in Seconda Commissione per fare il punto sulla situazione della rete ferroviaria locale, come riporta Ferpress.
Investimenti necessari – Nonostante i progressi, per ripristinare tutte le linee sospese serviranno 400 milioni di euro di investimenti, oltre a 45 milioni all’anno per i costi di esercizio. “Cerchiamo di migliorare il servizio ai viaggiatori, ma c’è ancora molto da fare”, ha sottolineato Gabusi.
Collegamenti strategici – Tra le tratte già riaperte figurano la Casale-Mortara e la Asti-Alba, che potenziano la rete tra le province di Cuneo, Asti, Alessandria e la Lombardia. Questi interventi rientrano in un più ampio piano di potenziamento del trasporto ferroviario regionale.
Biglietto unico – Durante la seduta, diversi consiglieri regionali hanno sollecitato l’introduzione del biglietto unico integrato, un sistema che permetterebbe una maggiore interconnessione tra i diversi mezzi di trasporto. L’assessore ha confermato l’impegno della Regione per estendere questa soluzione con le future riaperture.
Alta velocità a Bardonecchia – Gabusi ha anche affrontato il tema della fermata di Bardonecchia sulla linea ferroviaria ad alta velocità. La decisione di mantenere o eliminare una delle fermate tra Oulx e Bardonecchia, ha precisato, spetta al gestore della rete ferroviaria.
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