Piaggio Aerospace, siglato contratto da 125 milioni per manutenzione P.180

di Marco Innocenti

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I sindacati: "Ottime notizie ma manca ancora il contratto dei P1HH"

Piaggio Aerospace, siglato contratto da 125 milioni per manutenzione P.180

A pochi giorni dal termine ultimo per l’invio delle manifestazioni di interesse per l’acquisto dei suoi complessi aziendali, arriva per Piaggio Aerospace un nuovo contratto del valore di circa 125 milioni di euro. La società ligure, in amministrazione straordinaria dalla fine del 2018, ha infatti annunciato oggi la firma di un nuovo accordo quadro con il Ministero della Difesa per la manutenzione dell’intera flotta dei P.180 attualmente in dotazione alle varie Forze Armate: Aeronautica Militare, Marina Militare, Esercito Italiano e Arma dei Carabinieri.

L’intesa, sottoscritta a Roma tra la Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità che fa capo al Dicastero e il Commissario Straordinario di Piaggio Aerospace Vincenzo Nicastro, prevede in particolare che la società aeronautica garantisca per nove anni consecutivi il Supporto Logistico Integrato per tutti i velivoli P.180 di proprietà della Difesa, con l’obiettivo di mantenerli efficienti presso le diverse basi operative. Tra le attività previste: la manutenzione programmata, le manutenzioni straordinarie, la fornitura di servizi ingegneristici atti ad assicurare la navigabilità della flotta e la fornitura di parti di ricambio. Tali velivoli, tra le altre cose, sono destinati ad attività di trasporto persone, aeroambulanza, radiomisure e addestramento.

“La commessa annunciata oggi - ha commentato il commissario straordinario Vincenzo Nicastro - consente di rafforzare ulteriormente il posizionamento distintivo di Piaggio Aerospace nella manutenzione sia di velivoli sia di motori aeronautici, un segmento che vede l’azienda tra i principali operatori a livello internazionale. Si tratta di un nuovo importante passo in avanti nel progetto di creazione di un polo unico nazionale per la manutenzione dei velivoli delle Forze Armate e un’ulteriore tappa nel processo di rilancio della società, che vedrà a breve la chiusura della prima fase del bando internazionale di vendita”.

"L'azienda vanta oggi un portafoglio ordini di 643 milioni, che diventeranno 900 a fine anno - commenta Alessandro Vella, segretario regionale Fim Cisl - Spiace che un'azienda che vanta ordini di queste dimensioni, non possa accedere a linee di credito agevolate, ma debba rivolgersi direttamente al sistema bancario. Soprattutto nel mezzo della crisi Covid 19, il MISE deve agevolare e aiutare la ripartenza. I dipendenti attuali della Piaggio Aero sono complessivamente 972, 745 a Villanova, 215 a Genova e 12 a Roma.
Ad oggi sono 173 i lavoratori in Cigs che dovranno gradualmente rientrare al lavoro e 251 in Smart Working. L’azienda è tornata al lavoro con l’80% dei dipendenti attraverso l’applicazione dei protocolli di sicurezza e lo Smart Working che vogliamo rendere strutturale. Tra le questioni fondamentali affrontate anche la mancanza della commessa del P1HH. Su questo sono necessari chiaramenti da parte del Ministero della Difesa) e il bando di vendita della Società in scadenza a fine maggio, che dovrà indicare i possibili acquirenti. Come abbiamo sottolineato più volte, dovranno acquisire  Piaggio Aero nella sua interezza".

"Abbiamo espresso positività per l’arrivo della commessa di 125 milioni di euro per il service - spiega invece il segretario Uilm Genova, Antonio Apa - Rimane però aperta ancora la questione del capo-fila degli aerei da retrofittare. A nostro avviso infatti, è incomprensibile la scelta aziendale di portare questa lavorazione a Villanova, invece di mantenerla a Genova, dove andrebbe fatta. La necessità di certificazioni evocata dall’azienda non ci risulta e ci sembra un motivo molto debole. Lo stabilimento di Genova ha già subito un forte restringimento con l’accordo del 2014, quando spostarono le produzioni di velivoli a Villanova d’Albenga. Genova ha già pagato insomma. Il service non può andare via da Genova e bisogna fugare ogni dubbio che ci sia anche la minima possibilità che questo accada. Così come per altre lavorazioni. Abbiamo richiesto un confronto tecnico per far valere le nostre ragioni e abbiamo chiesto le bocce ferme fino a quando la questione non venga definitivamente dirimata. L’azienda è una, ma le missioni dei siti sono molto chiare. Noi lavoreremo perché il sito di Genova abbia le commesse e i carichi di lavoro per tutelare i lavoratori della nostra città".