Pastorino, Linea Condivisa: “In Liguria è necessario il garante dei detenuti”
di Antonella Ginocchio
Dopo la sommossa nelle carceri, il capogruppo chiede l'approvazione della legge
Il consigliere regionale Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa e vicepresidente della Commissione sanità, ritiene che la sommossa avvenuta nelle carceri italiane (e anche nel penitenziario di Marassi, a Genova) a causa dell’emergenza Coronavirus, dimostra ulteriormente quanto sia indispensabile la figura del Garante dei Detenuti, tutt'ora assente in Liguria.
«La situazione nelle carceri italiane è esplosiva: lo dimostrano i disordini dei giorni scorsi, causati dall’emergenza coronavirus. Concordiamo con le parole di Stefano Anastasia, garante dei detenuti di Lazio e Umbria, nonché portavoce di tutti i garanti italiani – dichiara Pastorino - da sempre in prima linea sul fronte di una legge regionale per istituire in Liguria la figura di garanzia.” .
Aggiunge il capogruppo:“ Ancora una volta ci colpisce quanto Regione Liguria non abbia saputo cogliere il problema. E anche l’opportunità: quella cioè di approvare la legge che da anni stiamo promuovendo”.
Continua il consigliere «Giusto per fare un esempio di queste ore: ieri Anastasia è stato protagonista della mediazione riuscita fra i detenuti in rivolta nel carcere di Frosinone e la direzione del penitenziario”. Ribadisce Pastorino: “Nonostante l’impegno profuso da Linea Condivisa, nonostante che il nostro provvedimento sia approdato in aula, le continue di titubanze di una parte del centrodestra, rappresentate dalla Lega, finora hanno impedito l’approvazione della legge. Ora serve un gesto responsabile e di buona volontà».
Per Pastorno è necessario “che tutte le persone di buon senso si rendano conto che anche la Liguria debba avere un garante dei detenuti, capace di svolgere mediazioni importanti anche nelle nostre carceri. A partire da Marassi, vera e propria polveriera del mondo penitenziario”. Il capogruppo ribadisce che l'impegno suo e del suo gruppo continuerà “Anche nell’emergenza di questi giorni, perché i diritti sono di tutti: dei detenuti, del personale di polizia penitenziaria che opera nelle carceri, del personale civile e di tutti coloro che lavorando in un settore così delicato rischiano di essere dimenticati dalla politica”.
Conclude il consigliere:”Dobbiamo riuscire ad alleggerire il carico della popolazione carceraria, utilizzando tutti i sistemi giuridici disponibili, ivi compreso la possibilità di ampliare la detenzione domiciliare”.
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