"Partigiano assassino", attacco neofascista alla sede Anpi di Sturla
di Andrea Carozzi
L'azione è stata rivendicata su facebook dal gruppo di estrema destra di Azione frontale
"Partigiano assassino, l'antifascismo si cura con la verità". Questa la scritta su un manifesto attaccato da alcuni militanti del movimento di estrema destra Azione frontale, sulla saracinesca della porta della sede Anpi di via Isonzo, a Genova. Il blitz, avvenuto nella notte, è stato "pubblicizzato" all'alba con un comunicato da parte degli stessi esponenti del gruppo neofascista. Nella nota di rivendicazione Azione frontale fa riferimento - nei giorni dedicati al ricordo - alla vicenda delle foibe, alle famiglie giuliano-dalmata, al caso della bambina Giuseppina Ghersi e ai crimini di guerra commessi "quando la guerra era finita". Sull'episodio indaga la Digos.
Un manifesto "volutamente insultante, che prende l'occasione dalla Giornata del Ricordo per gli uccisi nelle foibe", è stato attaccato "da militanti di Azione Frontale, noti per muoversi sempre e solo protetti dalla notte, e non nuovi a iniziative del genere". Lo scrive in una nota l'Anpi commentando il volantino fascista attaccato alle serrande della sede dell'Anpi genovese che fa riferimento alla vicenda delle foibe, alle famiglie giuliano-dalmata, al caso della bambina Giuseppina Ghersi e ai crimini di guerra commessi "quando la guerra era finita". "'Partigiano assassino, l'antifascismo si cura con la verità', c'è scritto - prosegue la nota -: l'unica cosa vera è che è la verità che vi deve curare: l'antifascismo è la base della vita democratica di questo Paese, grazie alla Costituzione nata proprio dai valori della Resistenza". La verità, prosegue la nota "è ben lontana dalle patetiche rivendicazioni di questi neofascisti: la nostra azione, tutti i giorni, si ispira invece alla conoscenza della storia e alla trasmissione della memoria, in tutte le sue accezioni. Ma nessuno, ripetiamo nessuno, può pensare di oscurare la Resistenza spingendo all'eccesso il parallelismo con ciò che è avvenuto dopo la guerra. Se poi è costretto a farlo di notte, strisciando - conclude la nota -, si qualifica da sé".
"Questa notte, accanto alla sezione Anpi di Via Isonzo, sono apparse scritte ingiuriose sui partigiani. L'atto è stato rivendicato da Azione Frontale ed è vile come vigliacchi sono coloro che lo hanno commesso". Lo scrive in una nota la Camera del Lavoro commentando il cartello affisso dai neofascisti sulla sede dell'Anpi Genovese. "E' evidente il carattere strumentale dell'azione che si colloca all'interno delle commemorazioni del giorno della Memoria dedicato alle foibe e che in questo modo cerca di ottenere maggiore visibilità - si legge nella nota -. Al di là della pochezza dell'azione, questi fatti consegnano al nostro Paese la responsabilità di dover ancor più tenacemente tramandare la memoria alle nuove generazioni".
Episodi analoghi si stanno registrando negli ultimi giorni anche in Piemonte, ultimo quello che ha visto come protagonista, a Torino, Marcello Segre, 57 anni, presidente di Piemonte Cuore onlus, che ha ritrovato sulla sua porta di casa la stella di David accompagnata dalla scritta "Jude" come usavano fare i nazisti durante le persecuzioni. Segre, 57 anni, volto noto del volontariato torinese ha denunciato l'accaduto alla Digos e ha dichiarato di non essere spaventato.
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