Non un cinghiale ma una fucilata ha ucciso l’anziano cacciatore di Rovegno

di Redazione

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Clamoroso responso dell’autopsia sul cadavere di Antonio Mazzoni: nella ferita rinvenuti alcuni pallini

Non un cinghiale ma una fucilata ha ucciso l’anziano cacciatore di Rovegno
Non un cinghiale ma un colpo di fucile ha ucciso l’anziano cacciatore Antonio Mazzoni, 78 anni, trovato senza vita nella notte di venerdì scorso nel terreno davanti  alla sua casa di campagna a Rovegno, in Valtrebbia. La clamorosa notizia che cancella lo spettro di un cinghiale killer che ha diviso l’opinione pubblica e scatenato tanto polemiche arriva dall’esito dell’autopsia svolta oggi pomeriggio dal medico legale Camilla Tettamanti. La specialista, contraddicendo quanto era stato ipotizzato nel primo sopralluogo svolto la notte della tragedia alla luce delle fotoelettriche dei vigili del fuoco, ha accertato che l'uomo è stato ucciso da un colpo di fucile sparato nella zona dell'inguine, di fatto avvallando la tesi del primo medico legale intervenuto sul posto, Alessandro Bonsignore, che dopo l’ispezione esterna sul cadavere aveva escluso che ad uccidere l’uomo fosse stato un cinghiale. La prova di questo da alcuni pallini e la borra, una parte della cartuccia, rinvenuti nella ferita e che proverebbe che il colpo è stato sparato da distanza molto ravvicinata, probabilmente dallo stesso cacciatore. Dunque nessuno ha mai ipotizzato che sul posto ci possa essere stata una seconda persona. I carabinieri nel primo sopralluogo svolto sul luogo teatro della tragedia avevano sequestrato 4 cartucce a pallini probabilmente esplosi dal cacciatore per scacciare i cinghiali, la cui presenza nella zona era stata confermata dai vicini di casa della vittima che avevano sentito i grugniti e altri rumori prodotti dal passaggio degli animali. Alcuni abitanti avevano sentito in modo distinto anche gli spari. Ma nessuno era uscito di casa. In un primo momento gli inquirenti avevano ipotizzato che la ferita che aveva ucciso il cacciatore non era compatibile con un colpo di fucile sparato da distanza ravvicinata ma con l’aggressione di un animale selvatico come un cinghiale.