Nodo ferroviario di Genova verso la paralisi definitiva: "Intervenga Toninelli"

di Fabio Canessa

1 min, 22 sec

Astaldi minaccia di rescindere il contratto, la Regione chiama il Governo

Nodo ferroviario di Genova verso la paralisi definitiva: "Intervenga Toninelli"
Ore cruciali per capire il destino del nodo ferroviario di Genova, opera che dovrà separare i treni locali da quelli a lunga percorrenza e quindi indispensabile anche per far funzionare il Terzo Valico. Nelle scorse ore i sindacati hanno incontrato l’assessore regionale Giampedrone dopo la conferma di un ulteriore stop di 60 giorni ai lavori chiesto dall’impresa Astaldi in grave crisi finanziaria. A salvare l’azienda sarà Salini Impregilo, pronta a rilevare il 65%, ma intanto c’è una procedura di concordato preventivo aperta e la strategia dei commissari potrebbe essere quella di rinunciare alla commessa per consegnare all’acquirente un’impresa più leggera. In altre parole, se Rfi non cederà alle pressioni per aumentare le risorse a disposizione sui cantieri, Astaldi rescinderebbe il contratto costringendo a bandire una nuova gara. Uno scenario devastante, perché vorrebbe dire almeno due anni di blocco totale dei lavori, in ritardo ormai di sei anni. “Siamo bloccati e questo ci preoccupa molto. Spero in un intervento forte del ministro Toninelli e del Governo”, è la richiesta di Berrino a margine di un convegno organizzato dalla Uil Liguria al MAG di Telenord. Il Mit potrebbe di fatto intervenire istituendo un commissario straordinario con poteri in deroga a numerose leggi per aggirare i tempi della burocrazia. In ballo ci sono 600 posti di lavoro (circa 100 diretti e 500 di indotto), ma anche il futuro del trasporto pubblico a Genova. Il ‘Nodo’, infatti, permetterebbe di avere di fatto una metropolitana di superficie per l’area metropolitana, ottimizzando i costi per la gestione del servizio. E poi, imprescindibile sarà la connessione col Terzo Valico per i treni del Ponente, che dovrebbero percorrere le nuove gallerie Voltri-Fegino.