Nobel per la Pace 2025: fra Trump e Greta spunta Maria Corina Machado, attivista venezuelana anti-Maduro
di R.S.
Figura simbolo dell’opposizione al regime venezuelano. Ingegnere e fondatrice del partito liberale "Vente Venezuela"
Il Premio Nobel per la Pace 2025 è stato assegnato a Maria Corina Machado, figura simbolo dell’opposizione al regime venezuelano. Ingegnere e fondatrice del partito liberale Vente Venezuela, Machado ha dedicato gran parte della sua vita alla difesa dei diritti civili e della democrazia nel suo Paese, pagando un prezzo altissimo per il suo impegno politico.
Il Comitato Nobel norvegese ha riconosciuto il coraggio e la determinazione della ex deputata venezuelana, da anni al centro della resistenza civile contro Nicolás Maduro, erede politico di Hugo Chávez. In un contesto segnato da repressioni, minacce e restrizioni alla libertà personale, Machado è riuscita a tenere accesa la speranza per un cambiamento democratico, nonostante venga sorvegliata, ostacolata nei movimenti e colpita da misure che le hanno impedito persino di viaggiare all’interno del Paese.
In una delle sue rare interviste internazionali, rilasciata nel 2024 al magazine italiano Sette, Machado aveva raccontato la pressione del regime: blocchi stradali per impedirle di attraversare le città, hotel multati per averla ospitata e una sistematica strategia di isolamento. Ma anche la forza che trae dal suo popolo e, soprattutto, dalle donne venezuelane: «Noi siamo disposte a dare tutto per i nostri figli», aveva dichiarato.
La sua battaglia, spiegano dal Comitato Nobel, rappresenta «la volontà di un’intera nazione di riconquistare libertà e dignità». E oggi, più che mai, secondo Machado, il Venezuela sarebbe vicino alla fine di una lunga stagione autoritaria.
Quest’anno le candidature per il Nobel per la Pace sono state 338. Tra i nomi circolati con insistenza anche quello dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che ha più volte rivendicato il proprio ruolo nei negoziati in Medio Oriente, e dell'attivista Greta Thunberg. Il Comitato ha però ribadito la propria indipendenza da pressioni esterne, dichiarando che ogni scelta si fonda esclusivamente sullo spirito originario del premio voluto da Alfred Nobel.
A differenza degli altri riconoscimenti, decisi da istituzioni svedesi, il Nobel per la Pace viene assegnato dal Comitato norvegese. Il premio consiste in una medaglia d’oro, un diploma e un assegno da 11 milioni di corone svedesi (circa un milione di euro).
Negli ultimi anni il riconoscimento è andato a voci indipendenti in contesti di forte repressione: nel 2024 all’associazione giapponese Nihon Hidankyo, fondata dai sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki; nel 2023 all’attivista iraniana Narges Mohammadi, per la sua lotta a favore delle donne e dei diritti umani in Iran.
La cerimonia di premiazione si terrà, come da tradizione, il 10 dicembre a Oslo. L’ultimo Nobel in programma quest’anno, quello per l’Economia, verrà annunciato il 13 ottobre.
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