Negri: "Ristoratori commercianti? Fa comodo a qualche associazione, sono artigiani"

di Gilberto Volpara

Affondo del presidente di Confartigianato Genova

Lo dice con il sorriso del democristiano ottantottenne. Non per questo, il modo pacato e la carta d'identità, sminuiscono la polemica lanciata sul tavolo genovese delle associazioni di categoria. A formularla è Felice Negri, per tutti, l'inossidabile Cino.

Un passato in consiglio regionale, sotto le insegne dello scudo crociato, nel suo caso trasformato, poi, in forzismo berluasconiano. Un presente da numero uno di Confartigianato Genova. Ai microfoni di Telenord, tra italiano e genovese, non utilizza fronzoli: "Cosa è oggi l'artigiano? E' chi lavora con le mani, quasi tutto rappresenta l'artigianato. Un settore in particolare continuo a non capire perchè aderisca all'associazionismo dei commercianti sotto sigle come Ascom Confcommercio o Confesercenti. Anzi no, lo comprendo. E' una questione di preservare posti di lavoro per chi regge le singole associazioni. Ma i cuochi sono artigiani per antonomasia, con il loro estro cambiano la materia. Con questo, nessuna polemica. Al ristorante vado sempre con grande piacere".

A 88 anni cosa vuoi che siano le polemiche. Anzi, arriva pure l'aggiunta: "Ai giovani consiglio di andare al ristorante e gustare con calma le varie prelibatezze. Altro che fast food. A mangiare veloci non si arriva alla mia età". Chi ha qualche primavera in meno, però, non sembra pensarla proprio alla modalità del navigato Cino. Matteo Losio è il presidente dei ristoratori genovesi aderenti ad Ascom Confcommercio: "Ammetto che in passato qualche valutazione sia stata fatta, anche in termini di agevolazioni fiscali. Ma, credo, che oggi non avrebbe senso rivedere il sistema, anche perché non tutti i ristoratori sono uguali. Negri tira l'acqua al suo mulino, ma non esiste motivo per cambiare". Se non per agitare le acque tra la casa delle imprese per eccellenza, la Camera di Commercio genovese.