Nave delle armi, la Teknel scrive al Governo: "I portuali di Genova danneggiano l'Italia"

di Pietro Roth

1 min, 27 sec

Il direttore generale Greco: "Quei generatori servono per compiti di Protezione Civile"

Nave delle armi, la Teknel scrive al Governo: "I portuali di Genova danneggiano l'Italia"
Teknel, l'azienda romana che ha prodotto e venduto all'Arabia Saudita i generatori fermi in porto a Genova e al centro di una polemica con i portuali che li ritengono materiale bellico, ha scritto al premier Giuseppe Conte per chiedere un intervento del governo che chiarisca la vicenda. La lettera porta la firma del direttore generale di Teknel Raffaele Greco. "Porto alla Sua attenzione il problema relativo al blocco all'esportazione in Arabia Saudita dei Power Generator progettati, prodotti e qualificati da Teknel, realtà industriale che negli ultimi mesi è oggetto di una campagna stampa "scandalosa" che influenza negativamente gli addetti al carico del Porto di Genova e che determina l'impossibilità di esportare le nostre forniture attualmente ancora stoccate al CSM (Centro Smistamento Merci) da oltre un mese. Come abbiamo già avuto modo di precisare alla stampa ed a tutte le autorità coinvolte in questa questione i generatori Teknel, in questa configurazione, non sono prodotti militari e non sono destinati ad alcun esercito bensì alla Saudi Arabian National Guard (Ministero della Guardia nazionale e non Ministero della Difesa) che tra l'altro svolge compiti di Protezione Civile. I sistemi sono stati progettati, prodotti e qualificati per essere utilizzati in ambito "Disaster Recovery" e la loro esportazione è regolarmente autorizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Difesa". Greco sottolinea che "l'utilizzo di notizie false e strumentalizzate" danneggiano Teknel, i suoi lavoratori "e l'immagine dell'Italia verso l'Arabia Saudita. Il rischio è che potrebbero essere i Sauditi a danneggiare le esportazioni italiane per le mancate consegne derivanti dal blocco alle esportazioni deciso unilateralmente ed illegalmente dai portuali genovesi. Sono certo che raggiunto il punto di non ritorno le associazioni sindacali e l' Autorità Portuale genovese capiranno l'errore senza risarcire l'immenso danno provocato alla competitività, alle industrie ed ai lavoratori italiani".