Nautico 2025: ministri e imprenditori a sostegno della cantieristica italiana nel mondo, "Settore che genera ricchezza e occupazione"
di steris
Dal governo (Santanchè, Urso e Rixi) ai confindustriali (Orsini e Formenti) unità di vedute per un comparto di storica importanza
Si è aperta a Genova la 65ª edizione del Salone Nautico Internazionale, che si conferma ancora una volta non solo una vetrina per le eccellenze della nautica made in Italy, ma anche un momento di confronto tra istituzioni, industria e politica sul futuro del settore e sulle strategie per rafforzare la leadership italiana nel mondo.
A sottolineare il valore economico e simbolico della manifestazione è stata la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, che ha definito il Salone “un orgoglio per l’Italia”. «Gli yacht non sono giocattoli per ricchi – ha affermato – ma strumenti che generano occupazione, ricchezza ed esportazione. Ogni imbarcazione racconta il nostro Paese all’estero ed è una vetrina del saper fare italiano».
Un messaggio condiviso anche dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annunciato l’inserimento della blue economy tra le priorità strategiche del governo per i prossimi cinque anni, accanto a settori come space economy, difesa e farmaceutica. «La cantieristica è uno dei motori dell’economia del mare e Genova può diventare un polo centrale dello sviluppo europeo legato al mare», ha dichiarato. «Se prima il mare era una risorsa del passato, oggi è una piattaforma imprescindibile per il futuro».
"Il Salone nautico internazionale di Genova conferma il ruolo centrale dell'Italia nella nautica mondiale, come ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti stiamo sostenendo con decisione il comparto con investimenti concreti per adeguare le infrastrutture e sostenere un turismo sostenibile: oltre 5,5 miliardi per porti più moderni e sostenibili, 16 miliardi sulla rete ferroviaria ligure e 3,5 miliardi per la viabilità". Così il viceministro delle Infrastrutture Edoardo Rixi interviene a Genova all'inaugurazione della 65/ma edizione della rassegna.
"A Genova, la nuova diga foranea, il Terzo Valico e il Nodo ferroviario rappresentano un sistema integrato che proietta la Liguria e il Paese al centro dei traffici internazionali - sottolinea Rixi il valore degli investimenti infrastrutturali in corso nel capoluogo ligure -. Parallelamente, con semplificazioni normative, nuove figure professionali e un quadro regolatorio più snello, rafforziamo la competitività della nautica da diporto e creiamo nuove opportunità di lavoro qualificato".
"Sono impegni già tradotti in fatti: cantieri aperti, fondi stanziati, norme approvate - aggiunge -. Il Mit c'è e continuerà a fare la sua parte per garantire crescita, innovazione e occupazione a un settore che è eccellenza italiana nel mondo".
Dal mondo dell’industria è arrivata una voce altrettanto forte. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha messo in guardia dai rischi legati ai dazi imposti dagli Stati Uniti, che secondo un’analisi dell’associazione arrivano a incidere fino al 12% sui prodotti esportati. Ma la vera preoccupazione, ha sottolineato, è il rapporto euro/dollaro, che potrebbe avere effetti determinanti sulla competitività italiana. «Serve una risposta europea concreta – ha affermato – con l’emissione di eurobond per accompagnare la transizione tecnologica e affrontare le sfide globali».
Orsini ha inoltre ribadito la necessità di una transizione ecologica realistica, fondata sulla neutralità tecnologica. «Se l’Europa penalizzerà la nautica come ha fatto con l’auto, rischiamo di compromettere un settore in crescita, che conta su una lunga filiera e su migliaia di posti di lavoro», ha avvertito.
Guardando ai dati, il presidente di Confindustria Nautica, Piero Formenti, ha evidenziato la buona tenuta del settore: «Nel 2024 abbiamo avuto 120.000 visitatori e puntiamo a superarli quest’anno. I superyacht continuano a trainare il mercato, mentre le aziende di medie dimensioni resistono bene. La piccola nautica ha sofferto un po’, ma i segnali sono incoraggianti: non manca il desiderio di andare per mare, manca solo un po’ di fiducia nei tempi».
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