Nada Cella, processo a rischio stop: difensore Soracco solleva questione legittimità costituzionale

di Stefano Rissetto

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Secondo il legale il rinvio a giudizio dovrebbe essere motivato, soprattutto considerando che annullava una precedente sentenza di proscioglimento

Nada Cella, processo a rischio stop: difensore Soracco solleva questione legittimità costituzionale

Un nuovo capitolo si apre per il caso dell’omicidio di Nada Cella, la segretaria uccisa a Chiavari nel 1996. Un ricorso potrebbe portare alla sospensione del processo a carico di Annalucia Cecere, accusata di aver commesso il delitto. L’istanza di legittimità costituzionale presentata dall’avvocato Andrea Vernazza, legale di Marco Soracco, solleva una questione cruciale: il rinvio a giudizio, disposto in appello senza una motivazione adeguata, potrebbe essere incostituzionale. La corte d'assise dovrà decidere se rimandare la questione alla Corte costituzionale.

Istanza di legittimità costituzionale – L’avvocato Andrea Vernazza, difensore di Marco Soracco, ha presentato un’istanza di legittimità costituzionale contestando la decisione del collegio d’appello che ha disposto il rinvio a giudizio per Annalucia Cecere e gli altri due accusati, Soracco e la madre Marisa Bacchioni. Secondo Vernazza, il rinvio a giudizio dovrebbe essere motivato, soprattutto considerando che annullava una precedente sentenza di proscioglimento. La corte d'assise, presieduta dal giudice Massimo Cusatti, esaminerà la questione il 6 febbraio, data fissata per l’avvio del processo.

Il caso – Nel maggio del 1996, Nada Cella, segretaria del commercialista Marco Soracco, fu trovata assassinata nello studio di quest’ultimo a Chiavari. Secondo l’accusa, Cecere avrebbe ucciso la giovane per gelosia e rabbia, mentre Soracco e la madre sarebbero accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni, avendo mentito durante le indagini. La pm Gabriella Dotto aveva chiesto il rinvio a giudizio per i tre, ma in primo grado il giudice Angela Nutini aveva prosciolto tutti gli imputati, definendo le accuse come "sospetti e dicerie" senza una "ragionevole previsione di condanna". In appello, invece, il collegio presieduto dal giudice Vincenzo Papillo aveva deciso di procedere con il rinvio a giudizio.

Motivazioni e prospettive – L'avvocato Vernazza, nella sua istanza, sottolinea che la decisione di rinvio a giudizio non è stata motivata, come sarebbe invece obbligatorio nel caso di annullamento di una sentenza di proscioglimento. Secondo il legale, questa mancanza di motivazione rappresenta una violazione costituzionale, aprendo la strada a una possibile sospensione del processo. La corte d'assise dovrà ora esaminare la questione e decidere se rinviare il caso alla Corte costituzionale. Se ciò avvenisse, il processo verrebbe sospeso fino alla decisione finale.

Le indagini riaperte – Le indagini sul caso sono state riaperte nel 2023, grazie al lavoro della criminologa Antonella Pesce Delfino e dell’avvocata Sabrina Franzone, che hanno riesaminato le carte del caso. Nuove ipotesi investigative sono emerse, e il caso, che sembrava archiviato, è tornato sotto i riflettori. La questione del possibile giro di soldi che avrebbe coinvolto Soracco e la sua madre è al centro delle accuse di favoreggiamento.

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