Modifica alla legge regionale, scontro in Consiglio: Baruzzo (PD):"E’ accentramento di potere”.Bozzano (Vince Liguria): “Nessun costo aggiuntivo”

di Carlotta Nicoletti

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Modifica alla legge regionale, scontro in Consiglio: Baruzzo (PD):"E’ accentramento di potere”.Bozzano (Vince Liguria): “Nessun costo aggiuntivo”

La modifica alla legge sull’organizzazione amministrativa della Regione Liguria accende il dibattito in aula. Da una parte l’opposizione parla di “operazione di potere”, dall’altra la maggioranza difende il provvedimento come un intervento tecnico volto a migliorare l’efficienza senza oneri aggiuntivi per i cittadini.

Critiche dal PD – “Le modifiche alla legge che regola la dirigenza dell’ente non rappresentano una riforma amministrativa, ma un vero e proprio cambio di paradigma”, ha dichiarato la consigliera regionale del Partito Democratico Carola Baruzzo, vicepresidente della Commissione Bilancio. “La dirigenza non è più garanzia di imparzialità, ma diventa strumento di indirizzo politico. Così si indebolisce la fiducia dei cittadini e si altera l’equilibrio tra politica e amministrazione su cui si fonda la democrazia”.

Accentramento dei poteri – Secondo Baruzzo, il nuovo testo concentra poteri decisionali e di controllo nella presidenza e nella giunta, riducendo il ruolo del consiglio regionale: “Non vogliamo una regione in cui le regole si scrivono tra pochi, ma rivendichiamo un potere trasparente e condiviso. È così che, passo dopo passo, si corrode la democrazia”.

Replica della maggioranza – A difendere la riforma è Alessandro Bozzano, presidente della Commissione Bilancio e Affari Istituzionali e consigliere di Vince Liguria - Noi Moderati: “La nuova legge non costerà un euro in più ai cittadini. Le risorse indicate, 1,8 milioni, sono già comprese nel bilancio regionale. Non si tratta di spese aggiuntive ma di una riassegnazione di funzioni per rendere l’amministrazione più efficiente”.

 Lo scontro politico sulla riorganizzazione della macchina regionale si annuncia destinato a proseguire, con le opposizioni che promettono battaglia in nome della trasparenza e dei principi democratici, e la maggioranza che rivendica il diritto di riformare l’ente in nome dell’efficacia amministrativa.

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