Mercintreno: la tempesta perfetta scuote il settore. De Filippis (FS Logistix), uniti o non sopravviviamo

di Stefano Rissetto

3 min, 19 sec

A preoccupare non è solo lo scenario internazionale, che pure fa sentire tutti i suoi effetti, ma una dinamica tutta interna al settore ferroviario

Mercintreno: la tempesta perfetta scuote il settore. De Filippis (FS Logistix), uniti o non sopravviviamo

Mercintreno 2025, il Forum per il trasporto ferroviario delle merci giunto alla XVII edizione, si conferma il più importante appuntamento per il check up del sistema ferroviario merci e intermodale. Quattro sezioni di lavoro, oltre 45 interventi dei principali stakeholder e dei rappresentanti istituzionali, un quadro di contributi che hanno fornito il quadro delle criticità e delle prospettive del settore.

I lavori, introdotti dal presidente del CNEL Renato Brunetta, hanno confermato l’allarme più volte lanciato da associazioni come FerMerci o dagli operatori del settore: aumentano le perdite, diminuisce la qualità dei servizi, crolla la fiducia dei clienti e aumenta la percentuale di chi si rivolge al camion voltando le spalle alla ferrovia, e le prospettive diventano ogni anno peggiori, le diminuzioni di traffico oscillano tra il 9 e il 12%, le perdite ammontano a centinaia di milioni (400 milioni in 7 anni per le imprese aderenti a FerCargo, oltre 90 milioni per la sola FS Logistix).

È la “tempesta perfetta” più volte denunciata dagli operatori, effetto di molteplici fattori, molte volte concomitanti. A preoccupare non è solo lo scenario internazionale, che pure fa sentire tutti i suoi effetti, ma una dinamica tutta interna al settore ferroviario, che – grazie al PNRR o alle decisioni di stati come la Germania o la Svizzera con interventi pesanti che influiscono sulla circolazione – determinano una situazione più che preoccupante per un settore che rimane comunque a bassa o bassissima marginalità.

In pratica, le interruzioni per lavori sull’infrastruttura ferroviaria per lavori di ammodernamento pur necessari e attesi da anni dal settore, determinano ritardi e allungamenti dei percorsi, che penalizzano l’efficienza logistica del trasporto soprattutto intermodale, e determinano un abbassamento degli indici di qualità (stimati oggi al 40% contro un 90% di obiettivo promesso ai clienti) e un peggioramento critico delle prestazioni. Le preoccupazioni non coinvolgono solo l’Italia, coinvolta nei lavori PNRR, ma anche la Germania (che ha annunciato dopo anni di lassismo un massiccio piano di investimenti sulla rete, con decisioni drastiche di chiusura di linee pur importantissime per periodi di 4-6 mesi o oltre) o la Svizzera, che per ragioni di sicurezza ha imposto agli operatori una serie di vincoli ritenuti insostenibili dalle imprese che detengono gli oltre 250mila carri oggi in circolazione), e a questo quadro già complesso si aggiungono le complicazioni normative derivanti da regolamentazioni che rispondono alle tante reti ferroviarie esistenti in Europa, scontando tutti i ritardi che derivano da una mancata integrazione e dal mancato adeguamento del quadro delle norme all’impetuoso sviluppo tecnologico e all’avanzare della digitalizzazione.

L’allarme è stato condiviso da tutti gli stakeholder e appoggiato anche dagli esponenti istituzionali, prigionieri a loro volta della difficoltà di intervenire in un settore dove gli interessi sono compositi ma con scarsa possibilità di incidere in termini elettorali e politici.

Gli allarmi più accorati e documentati con dati e cifre sono stati lanciati da Clemente Carta, presidente di FerMerci, e da Sabrina De Filippis, amministratore delegato e direttore generale di FS Logistix, la società per le merci del gruppo Ferrovie dello Stato, che sta effettuando una serie di importanti investimenti per rilanciare il settore, ma si trova a confrontarsi con i venti di tempesta che oggi frenano lo sviluppo di qualsiasi attività.

La De Filippis ha lanciato un appello perché il settore lavori unito e compatto (per ottenere, ad esempio, indennizzi agli operatori in perdita utilizzando fondi PNRR come ha fatto la Spagna) e riesca a superare questo periodi paludoso di intermezzo: “Noi crediamo fermamente che il settore abbia una grandissima potenzialità e che tra due-tre anni potremo avere una vera svolta, per cui del resto stiamo lavorando già oggi: però non possiamo aspettare il 2028 rimanendo fermi, perché non siamo in grado di sopravvivere accumulando perdite su perdite”, ha sottolineato l’amministratrice delegata di FS Logistix, sintetizzando il pensiero e le preoccupazioni dell’intero Forum Mercintreno.

Per restare sempre aggiornati sulle principali notizie sulla Liguria seguiteci sul canale Telenord, su Whatsapp, su Instagramsu Youtube e su Facebook.