Mancini lascia l'Italia per guidare l'Arabia Saudita, pronto triennale da 60 milioni a stagione, tocca a Conte o Spalletti

di Redazione

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Tra i candidati alla successione spuntano anche Gasperini e un outsider come Nicola

Mancini lascia l'Italia per guidare l'Arabia Saudita, pronto triennale da 60 milioni a stagione, tocca a Conte o Spalletti

Roberto Mancini, 58 anni, lascia la Nazionale italiana con cui ha vinto l'Europeo 2021 per andare a guidare la selezione dell'Arabia Saudita. Per il successore, tra i nomi forti di Luciano Spalletti e Antonio Conte, spuntano anche giovani come Daniele De Rossi e Fabio Cannavaro, fino a Gian Piero Gasperini e a un outsider come Davide Nicola.

"Le dimissioni da c.t. della Nazionale - scrive Mancini su Instagram - sono state una mia scelta personale. Ringrazio il presidente Gabriele Gravina per la fiducia, insieme a tutti i membri della Figc. Saluto e ringrazio tutti i miei giocatori e i tifosi che mi hanno accompagnato in questi 5 anni. Porterò sempre nel cuore la straordinaria vittoria dell'Europeo 2020. È stato un onore"

La decisione di Mancini, che secondo indiscrezioni era insofferente agli ultimi mutamenti nell'organigramma e aveva manifestato il desiderio di cambiare aria tornando ad allenare un club, arriva infatti a meno di un mese dal doppio impegno di qualificazione a Euro 2024 ((10 e 12 settembre con Nord Macedonia e Ucraina), . Ma la proposta in arrivo da Riyad, si parla di un triennale a 60 milioni di euro a stagione, ha scompigliato il quadro. La prassi, in questi casi ad alto livello, è che l'iniziativa parta direttamente dal principe, che propone al diretto interessato un contratto, per la Nazionale come in questo caso o uno dei quattro club principali del Paese.

A Riyad la Federcalcio locale aveva inizialmente pensato a José Mourinho, ma il contatto non era andato a buon fine. Quindi, la virata decisa su Mancini, che potrebbe essere presentato entro la prossima settimana.

Mancini ha formalizzato le dimissioni via Pec, con una mail spedita nella tarda serata di ieri, sabato 12 agosto, alla casella della Federcalcio. La conferma della notizia è stata data poco prima delle 14 sullo stesso sito della Figc.

Il ministro dello Sport Andrea Abodi commenta:  "L'ho saputo dai media. Sono dispiaciuto e perplesso, è una decisione che arriva a sorpresa a Ferragosto: tutto molto strano. Mi viene da pensare: le nomine dello staff tecnico azzurro annunciate recentemente erano state concordate con lui o no?".

Il presidente dell'Assoallenatori Renzo Ulivieri, che allenò Mancini alla Sampdoria dal 1982 al 1984, dice: "C'è un po' di sorpresa, nessuno se lo aspettava. Non si può dire nulla fino a che non si conoscono le motivazioni delle dimissioni. Senza saperle è inopportuno parlare. Mi dispiace che abbia lasciato, aveva fatto un buon lavoro al di là delle ultime cose".

"Mi stupiscono le dimissioni di Mancini visto che una settimana fa era stato nominato coordinatore di tutte le nazionali, aspetto da lui o dalla Figc i motivi di questa decisione – dice l’ex ct della Nazionale italiana Dino Zoff –. Di sicuro ha fatto un buon lavoro, il titolo europeo conquistato dopo oltre 50 anni è stato un grande colpo, certo la mancata qualificazione al mondiale in un bilancio non può pesare e tanto. Non voglio sbilanciarmi su un suo possibile sostituto, leggo che già si fanno in nomi di Conte e Spalletti, ottimi allenatori di sicuro. Sono fiducioso che la Federazione saprà trovare un tecnico all'altezza come merita la storia della nostra nazionale". Di poche parole Arrigo Sacchi, vicecampione del mondo 1994: "Quando l'ho saputo non credevo fosse vero, sono dispiaciuto. È l'unica cosa che posso dire".