Liguria, partecipa alla giornata nazionale dei locali storici. Da Zeffirino a Da O Vittorio
di Carlotta Nicoletti
Eventi, visite guidate, menù speciali, ricette famose e rinomate prelibatezze
Anche la Liguria, che presenta un considerevole nucleo di locali storici, partecipa alla Giornata Nazionale dei Locali Storici. Si parte da Genova, che vede la partecipazione del Ristorante Zeffirino, famoso per il suo pesto: Frank Sinatra se lo faceva spedire fino in America, Pavarotti per una tournée di un mese in Cina se ne portò dietro un quintale e portò al seguito anche lo chef-patron. In Vaticano, da quarant'anni è il pesto ufficiale di tre Papi. Dall’eccellenza gastronomica alle grandi storie e alle frequentazioni importanti del capoluogo ligure, come quelle che fanno parte dell’Hotel Bristol Palace, Palazzo liberty di notevole pregio sulla via più monumentale di Genova. Qui hanno dormito De Amicis, Pirandello, D’Annunzio e l’Imperatore Hirohito. Qui Hitchcock studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e si dice che la scala ellittica dell’albergo lo ispirò per “Vertigo”.
Invece a Recco, nel Ristorante Da Ö Vittorio, cenacolo della focaccia al formaggio, si sono fermati proprio tutti: Elettra Marconi, il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, Tara Gandhi, Bartali e Coppi, Tognazzi e Vianello, Gassman, Manfredi, Wanda Osiris, Dizzy Gillespie e Luigi Tenco.
Alto primato per la Liguria è il Caffè Pasticceria Balzola di Alassio, dove è nato nel 1920 il "caffè concerto" e dove ha cantato Beniamino Gigli. Maksim Gor'kij, seduto al tavolino nella sala Settecento veneziano, gustava gli squisiti “Baci di Alassio”, brevettati nel 1919.
Hanno almeno un secolo di storia, li hanno frequentati re e regine, principi e imperatori, filosofi e artisti, scrittori e politici, musicisti e compositori, attori e registi. I Locali Storici d’Italia, che hanno il Patrocinio del Ministero della Cultura, sono come un secondo circuito museale d’Italia: ricchi di storia, esempi d’arte e architettura permeati di bellezza, vantano pagine di straordinaria memoria italiana, tenuta sempre viva grazie alla cura e alla passione di chi, ogni giorno, spesso anche da oltre sette generazioni, ne preserva la ricchezza e il valore.
Sono luoghi dove si respira sempre un’aria nuova, dove vivono giacimenti gastronomici unici e dove l’eccellenza ha radici profonde e antiche. Hanno fatto sognare e continuano a far sognare generazioni di italiani e di turisti, come il Florian a Venezia, il Gambrinus a Napoli, il Cambio a Torino e le decine e decine d’altri, in tutte le regioni italiane, nelle grandi città come nei piccoli centri. Da Roma a Milano, da Genova a Torino, da Palermo a Napoli e Venezia, e poi ancora a Sorrento, Amalfi e Portofino.
Il 7 ottobre l’invito è di partecipare alle degustazioni e alle visite guidate per scoprire le mille storie che raccontano, da nord a sud, i Locali Storici che partecipano a questa edizione.
Come in una vera e propria caccia al tesoro si può scoprire qual è il locale dove Umberto Eco ha ambientato il suo romanzo “Il Cimitero di Praga”; dove furono inventati i tramezzini; qual è il Ristorante che si trova nelle memorie di Casanova; chi era il cuoco-bersagliere del generale Lamarmora nella Guerra di Crimea; qual è il pesto ufficiale dei Papi, lo stesso pesto che Frank Sinatra si faceva spedire fino in America e che Pavarotti se ne portò un quintale per una tournée di un mese in Cina; qual è l’hotel dove Hitchcock studiò alcune riprese di “Caccia al ladro” e dove la scala ellittica lo ispirò per “Vertigo”; dov’è che Giò Ponti ha firmato la prima piscina con acqua di mare; dov’è che Silvio Pellico passò qui la sua ultima notte di libertà; dove hanno alloggiato Richard Strauss, Hermann Hesse, Winston Churchill; qual è l’Hotel che ospitò nel 1700 Mozart al suo primo viaggio in Italia; in quale locale Hemingway ha immaginato “Addio alle armi”; in quale tra i Locali storici il celebre poeta americano Henry Wadsworth Longfellow curò, nel 1867, la prima traduzione in lingua inglese della Divina Commedia; qual è il locale creato da Ferruccio Bindi Santi, l’inventore del Brunello di Montalcino; dove è stata inventata la celebre "coda alla vaccinara"; qual è il locale storico dove Ibsen, il padre della drammaturgia moderna, terminò “Gli Spettri”; qual è l’hotel dove Wagner ha concluso il Parsifal, che è lo stesso dove Enrico Caruso trascorse gli ultimi mesi della sua vita e dove Lucio Dalla ha scritto la celebre canzone “Caruso” dedicata all’immortale tenore italiano. E questo è solo un accenno dell’immenso patrimonio da scoprire.
Grazie all’iniziativa promossa dall’Associazione dei Locali Storici d’Italia, che raggruppa oltre duecento locali su tutto il territorio italiano, anche quest’anno sono molteplici le attività aperte a tutti, perlopiù gratuite e per le quali è richiesta solo in alcuni casi la prenotazione. Partecipare è molto facile, basta consultare la pagina speciale presente nel sito dell’Associazione - giornatanazionale2023.localistorici.it - dove sono indicate tutte le iniziative e le modalità di partecipazione e prenotazione per ogni singolo evento.
In tutti i locali storici sarà possibile ritirare gratuitamente la cartolina da collezione realizzata da Giulio Priano, che ha vinto il Concorso Illustra la Storia indetto dall’Associazione Locali Storici d’Italia in collaborazione con lo IED, Istituto Europeo di Design.
Il Presidente dell’Associazione Enrico Magenes nel presentare questa nuova edizione ha sottolineato come: “Quello dei locali storici è un patrimonio che non si può perdere e di cui bisogna parlare, soprattutto mentre assistiamo all’appiattimento dei nostri centri storici, con negozi e catene commerciali che si possono trovare uguali ovunque da New York a Pechino. Nei Locali Storici, invece, che hanno tutti almeno un secolo di storia, si possono vivere esperienze uniche ed irripetibili nel contesto di una civiltà millenaria come quella italiana.”
L’Associazione ha nominato l’On. Vittorio Sgarbi, Sottosegretario alla Cultura, primo Ambasciatore dei Locali Storici d’Italia. “Sono particolarmente felice di essere stato nominato Primo Ambasciatore dei Locali storici d’Italia. Sono luoghi legati alla memoria e al piacere, li ho visti forse tutti, fanno parte di un percorso che ognuno di noi ha vissuto. Qui la storia passa insieme al tempo del presente ed è giusto che ci sia particolare attenzione da parte del Ministero della Cultura, perché non sono meno importanti dei Musei. I locali storici d’Italia sono parte della musica, della letteratura, della poesia, del teatro, e l’Associazione nazionale con le sue iniziative compie un’azione importante di garanzia e conservazione non solo dei luoghi fisici, ma anche di tutela della memoria. Sono dei veri e propri musei dell’ospitalità, personalmente mi trovo molto bene nei locali storici, sono ragione di memoria felice, meritano tutta la nostra attenzione e la nostra presenza governativa, per tutelarne la persistenza nel tempo e garantirne la continuità.” Ha dichiarato il Sottosegretario.
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