Liguria, apicoltura: la "Vespa velutina" arriva dalla Francia e mette a rischio la produzione di miele

di Redazione

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In pericolo non solo un comparto di eccellenza, ma anche la sopravvivenza stessa delle api

Liguria, apicoltura: la "Vespa velutina" arriva dalla Francia e mette a rischio la produzione di miele

"La Vespa velutina è un insetto alieno molto pericoloso, che è arrivato anche nel nostro Paese, dalla Liguria alla Toscana, provenendo dalla Francia, mettendo così a rischio non soltanto il comparto dell'apicoltura nazionale, e quindi della produzione di miele, ma soprattutto le api, un insetto pronubo essenziale per l'impollinazione sia delle piante coltivate che di quelle spontanee". A lanciare l'"allerta massima" è Flavio Pezzoli, presidente dell'Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Odaf) della provincia di Roma.

"Noi agronomi - aggiunge Pezzoli - da tempo teniamo sotto controllo la presenza di questo insetto e le Regioni hanno un sistema di allerta molto efficiente, ma invitiamo tutti i cittadini e tutti gli agricoltori che dovessero avvistare una Vespa velutina, in zone dove non è stata avvistata prima, a segnalarla prontamente al sistema fitosanitario regionale di riferimento per il censimento e l'intervento delle Istituzioni per contenere l'insetto".

"La Vespa velutina - prosegue Pezzoli - è riconoscibile in quanto, a differenza della Vespa crabro, presente in tutta Italia, è diffusamente nera, con un'ampia banda tra il giallo e l'aranciato sulla parte terminale dell'addome e una stretta linea gialla sul primo segmento addominale. Le zampe sono nere con la parte terminale gialla. Il capo, visto frontalmente, appare anch'esso giallo/arancio, mentre dall'alto appare nero. La dimensione è molto grande rispetto a quella delle api e poco più grande dei nostri calabroni".

"Questo insetto - conclude Pezzoli - è quindi molto pericoloso e si sta diffondendo nel nostro territorio scendendo verso sud. Stiamo tenendo sotto controllo la Vespa anche nel territorio di Roma, dove fortunatamente non è ancora stata avvistata, e la Regione Lazio ha attivato da tempo i suoi sistemi di allerta. Teniamo comunque l'attenzione molto alta".

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