L'assurdo blocco di Calata Bettolo

di Paolo Lingua

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Il Punto di Paolo Lingua

L'assurdo blocco di Calata Bettolo
Il blocco dello sviluppo di Calata Bettolo da parte dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile) appare sempre di più assurdo, arrampicato normativamente sul fatto che se si realizzeranno certe strutture recettive (gru, sistemi di scarico e carico, ecc.) potrebbero insorgere problemi collegati al sistema di atterraggio o di decollo degli aerei dell’aeroporto “Cristoforo Colombo”. Può darsi – ma il dubbio assume sempre di più riflessioni dubbiose - che possano sussistere potenziali rischi, ma è indubbio che nascano obiezioni dal punto di vista opposto, dal momento che esistono ed operano realtà di carico e scarico ancora più vicine al sistema aeroportuale per le quali non sono sorte obiezioni né a livello locale né a livello di governo. Un dubbio emerge: ci sono alle spalle delle obiezioni dell’Enac pressioni, per ora occulte, per bloccare il decollo delle strategie della Msc che punta a essere la chiave di volta del decollo di molti aspetti dello shipping genovese? Non è un problema di “tifo” per una realtà economica o per un’altra, ma considerato che la Msc sta diventando, anche per i suoi progetti di investimento, una sorta di chiave di volta per l ’avvenire dello scalo di Genova con un potenziale di investimenti sia per traffici sia per nuovi posti di lavoro. Ancora una volta Genova e il suo settore fondamentale dello shipping rischia uno stop non del tutto razionale, come in passato. Un dubbio insorge: ci sono obiezioni di tipo burocratico a livello governativo oppure ci sono, indirettamente, degli stop nazionali dei tentativi di freno a livello locale? L’Autorità Portuale per adesso è prudente, anche perché la questione dell’altezza e delle funzione operative delle gru rispetto alle manovre di decollo o di atterraggio dei velivoli al “Colombo” non è del tutto chiara né completamente motivata. E’ indubbio che la strategia del gruppo Msc è importante e determinante per il porto di Genova non solo per le scelte immediate, ma soprattutto per quelle che potranno venire nei prossimi anni, considerato l’asse operativo messo recentemente in atto dall’accordo tra Msc e il gruppo Messina e dalle ipotesi operativa impostata in accordo con l’Autorità portuale per quel che riguarda il nuovo assetto del Ponte Parodi e della ristrutturazione dell’Hennebique, come punti di approdo del traffico crocieristico. Il porto di Genova è alla vigilia di importanti potenziali di crescita, anche nella prospettiva della ricostruzione e del nuovo decollo di quello che è stato il ponte Morandi. Ma la ricostruzione riaprirà una quantità di nuove prospettive rimaste ferme, anche psicologicamente, dopo il dramma. Ci sono molti obiettivi da raggiungere che vanno,  solo per citare gli esempi più vistosi, allo spostamento a mare della diga foranea per consentire l’approdo delle unità di ultima generazione nonché il ribaltamento a mare della Fincantieri. Ci sono progetti di tipo industriale e ipotesi di sviluppo più specificamente marittime. Una situazione quindi in continuo sviluppo estremamente interessante e che potrebbe arrivare, nel volgere di pochi anni, quando il Terzo Valico fosse completato e il ponte autostradale di nuovo in funzione, a potenziali internazionali di grande spessore, per non parlare del progredire delle infrastrutture che concernono quella che ormai viene definita “La via della Seta”. Nel sistema portuale e dei trasporti ormai tutto è interconnesso. Per questo suscita non poca perplessità la posizione burocratica che blocco lo sviluppo e il potenziamento delle funzioni operative di Calata Bettolo collegata a una impresa internazionale come la Msc che è considerata la seconda al mondo nel suo settore operativo. Ci auguriamo che ola situazione si sblocchi al più presto in modo positivo. Tutti avrebbero da guadagnare.