La Spezia, la storia della ferrovia in vetrina a Migliarina. Attesi diecimila visitatori
di Redazione
Oggi e domani al Deposito Officina Rotabili Storici autentici gioielli in esposizione. Il deposito verrà restaurato e migliorato con il Pnrr
Attese 10 mila persone all'Open Day del Deposito Officina Rotabili Storici di La Spezia Migliarina che oggi e domani apre le porte ai visitatori per scoprire locomotive elettriche d'anteguerra, treni a vapore, plastici ferroviari e tante iniziative culturali.
Oggi l'apertura con il direttore della Fondazione FS Luigi Cantamessa, il presidente di Enit Giorgio Palmucci, la sottosegretaria alla difesa Stefania Pucciarelli, la presidente della commissione trasporti alla Camera Raffaella Paita, l'onorevole Manuela Gagliardi, il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei e il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.
"Qui si trova un vero esempio di archeologia industriale, cioè la manutenzione come cento anni fa di locomotive che hanno fatto la storia d'Italia e che oggi viaggiano per un turismo colto, lento. Senza un impianto così, un treno a vapore, una cento porte ma anche treni icone come il Settebello o un Arlecchino non avrebbero motivo di funzionare" ha spiegata Cantamessa.
Esposti una cinquantina di rotabili, ma la fondazione è proprietaria di circa 500 tra pettorine, carrozze, automotrici, carri. "Si va dalla prima locomotiva elettrica, la 626, fino alle ultime. Abbiamo una parte di locomotive a vapore che sono di costruzione 1900-1920. L'Italia povera di materie prime è stata tra le prime a passare dal vapore alla trazione elettrica. La prima linea elettrica a corrente continua fu quella del 1928 tra Benevento e Foggia. È riannodare una storia del Paese non solo per gli appassionati".
Il deposito verrà restaurato e migliorato con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. "Abbiamo grandi progetti - aggiunge Cantamessa -, vorremmo realizzare una copertura e una piazza in cui si fa la manutenzione dei treni storici ma con dei corridoi in cui chiunque può entrare. Sarà un museo dinamico, non polveroso".
Tra i pezzi più interessanti, oltre alle locomotive a vapore, c'è una "locomotiva concepita per treni rapidi 428 226, è più o meno la macchina che Germi nel film Il Ferroviere in pieno Neorealismo faceva guidare al macchinista. Una delle più belle locomotive mai concepite, razionaliste, degli anni Trenta".
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