La Spezia, 320 detenuti inseriti in due progetti formativi per reinserirli nella società
di Redazione
Il sindaco Peracchini raggiante per questa iniziativa finanziata dal Fondo Sociale Europeo e da Carispezia
Un reinserimento nella società che passa anche attraverso la dignità garantita dal lavoro. Questo sta accadendo a Spezia, dove trecentoventi persone sono state inserite, tra detenuti e soggetti fragili, in percorsi di inserimento lavorativo, dalla manutenzione del verde cittadino, alla realizzazione di muri a secco alle Cinque Terre fino alla ristorazione e all'edilizia. È il risultato di due progetti, finanziati dalla Regione tramite il Fondo Sociale Europeo e la Fondazione Carispezia.
Il sindaco Pierluigi Peracchini ha sottolineato la speranza che i detenuti riacquisiscono attraverso queste attività, frutto in questo caso di un livello di cooperazione tra enti come il Comune, la casa circondariale (grazie al Protocollo d'Intesa), la Caritas, le associazioni, Isforcoop, che, secondo il primo cittadino della città del Golfo dei Poeti, dovrebbe essere portato come modello a livello nazionale. Significative anche le parole della direttrice del carcere Cristina Bigi: "I detenuti vengono selezionati da un gruppo di osservazione. Devo dire che la comunità spezzina ha dimostrato grande sensibilità rispetto alla popolazione carceraria. È successo che qualcuno si sia avvicinato ai ragazzi, impegnati a pulire spiagge o sentieri, per offrire loro un caffè, per ringraziarli. Fa piacere perché il detenuto si sente riabilitato."
Il progetto La Città Svelata - Abilità al plurale 2, avviato a fine 2021, ha permesso a 120 soggetti a rischio emarginazione di essere inseriti in corsi di formazione, tirocini ed ex borse lavoro. Questo nuovo progetto si va a innestare sul già consolidato progetto denominato Integrazioni Starting Over, avviato 6 anni fa, che quindi da tempo garantisce collaborazioni con gli enti pubblici che hanno reso possibile l'inserimento di 200 persone in percorsi professionalizzanti, dalla cantieristica alla ristorazione, con più di 60 che poi hanno trovato un'occupazione stabile. Per far sì che questo percorso di rinascita per molti detenuti possa però continuare è necessario che queste iniziative, in scadenza con l'arrivo della prossima primavera, possano essere nuovamente finanziate.
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