La crisi silenziosa che cancella l'allevamento ligure e mette a rischio il salame di Sant'Olcese
di Gilberto Volpara
I produttori: "Sempre più difficile trovare maiali italiani"
La realtà è che in Liguria è diventato, praticamente, impossibile trovare un maiale. Altrettanto potrebbe diventarlo reperire un salume d'eccellenza, come il Sant'Olcese, prodotto con carne italiana.
Temi sotto silenzio, al pari dell'intero comparto agricolo di Liguria in avvio di un nuovo quinquennio d'amministrazione regionale.
Le cause? Molteplici. Da una gestione dissennata dell'emergenza peste suina, che ha imposto roghi d'animali, fino a misure costantemente emergenziali e mai strutturali per un settore di eroi considerati soltanto all'indomani di tragedie in stile valenciano quando ci si ricorda dell'opera fondamentale di gente che tiene ancora in piedi i versanti collinari grazie a un lavoro quotidiano.
Ad aggravare la questione, il virus della lingua blu, l'aumento delle materie prime, un costo del prodotto non rapportato alle fatiche giornaliere a cui si somma un indecente opera burocratica di carte che rendono l'allevatore un dipendente della pubblica amministrazione non remunerato.
Cosa fare? E' tutto da rifare, già alla Bartali.
Semplicità e sicurezza, questi ingredienti vanno garantiti dal nuovo assessore all'agricoltura e all'allevamento regionale a uomini e donne che hanno scelto di restare lassù. Facendolo, il più possibile, senza tirare a mezzo parole quali Bruxelles o Europa.
Tutto in un momento tra i più drammatici per l'allevamento ligure. A confermarlo sono gli ultimi due produttori del salame di Sant'Olcese, Andrea Pedemonte Cabella ed Emanuela Parodi discendenti di storiche famiglie cresciute intorno alla fama dell'insaccato principe del genovesato.
"Trovare bestie italiane è sempre più difficile, oltre alla complessità ci sono costi esorbitanti". Come a dire, il futuro resta tutt'altro che certo.
Cabella è pure l'inventore del Nobile Protettorato del Salame di Sant'Olcese: una manifestazione annuale, tra folklore e originale marketing, in cui esponenti di spicco della genovesità giurano fedeltà laica al prodotto tipico dell'alta Valpolcevera. Tra loro, anche il vice ministro Edoardo Rixi e il neo presidente di Regione, Marco Bucci. L'ideatore è diretto: "Dal 2011 a oggi sono state insignite 127 personalità di spicco della politica e dell'imprenditoria. Non c'è alcuna sicurezza che questa storia possa proseguire".
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