Italia, Astrazeneca in via preferenziale agli over 60

di Edoardo Cozza

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La decisione del ministero annunciata dal presidente del consiglio superiore della sanità Locatelli e dal direttore generale Aifa Magrini

Italia, Astrazeneca in via preferenziale agli over 60

Uso raccomandato per gli over 60: è questa la posizione dell'Italia sui vaccini Astrazeneca. Una decisione che arriva dopo la conferenza stampa dell'Ema, che aveva accennato a possibili nessi tra le trombosi e le inoculazioni del siero anglo-svedese, ma escludendo fattori di rischio legati al sesso e all'età delle vaccinazioni.

L'annuncio dell'uso preferenziale per chi ha più di 60 anni è stato così spiegato dal presidente del consiglio superiore di sanità Roberto Locatelli: "Un nesso tra trombi e AstraZeneca è plausbile. Gli eventi che sono stati osservati sono stati superiori alle attese fino ai 60 anni, ma sugli over 60 le reazioni sono state meno di quelle che ci si aspettava. La maggior parte degli eventi trombosi si sono osservati in donne con meno di 60 anni di età, ma l'Ema ha dichiarato che non vi sono fattori di rischio identificati. La maggior parte di questi eventi è avvenuta nei primi 14 giorni dopo le prime somministrazioni, tuttavia il numero di secondi dosi somministrate è ancora basso per fare delle valutazioni in tal senso. Sono conclusioni tutt'altro che definitive. La posizione del ministro è dunque di raccomandare un uso preferenziale nei soggetti con più di 60 anni di età. All'inizio gli studi clinici evidenziavano una connotazione statistica più solida per chi aveva meno di 55 anni, ma non vi erano indicazioni negative sul profilo del vaccino Astrazeneca. Con l'uso più ampio fatto del siero su milioni di persone abbiamo potuto constatare la validità del medicinale, anche con quel possibile nesso. Ma i benefici dell'utilizzo superano i rischi e resta il sì alla somministrazione delle seconde dosi". 

Nicola Magrini, direttore generale di Aifa, ha aggiuto: "Il fatto che non vi siano fattori di rischio deve rassicurare, però questi dati analizzati per diverse fasce d'età hanno dimostrato che gli eventi di reazione sono stati maggiori in chi ha meno di 60 anni ci ha portato a questa decisione di raccomandare l'utilizzo per gli over 60, ma nulla vieta di somministrarlo anche ad altre fasce di età". 

Con il ministro Speranza impegnato in riunioni con i presidenti di regione e con i colleghi di altri Stati europei, per il ministero della salute ha parlato Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria, che ha spiegato come sia pronta la circolare che riprende le scelte di Aifa e comitato superiore di sanità.