Ita, botta e risposta azienda-sindacati: "Proposte irricevibili"; "Faremo sciopero"
di Edoardo Cozza
La compagnia che sostituirà Alitalia continua a essere interessata da trattative e vertenze
Continua il botta e risposta tra Ita, la compagnia di bandiera che sostituirà Alitalia, e i sindacati per quanto riguarda i programmi dell'azienda del prossimo futuro.
Di seguito il comunicato della società dopo l'ennesimo incontro: "Ita, all’esito dell’incontro di chiusura del confronto con i sindacati, ha preso atto che le proposte pervenute non sono, purtroppo, accettabili e non costituiscono nemmeno una base di trattativa compatibile con la complessità e le tempistiche della sfida che la società deve affrontare in vista dell’avvio delle operazioni il 15 ottobre. Le proposte pervenute, tra l’altro solo l’ultimo giorno – riferisce la nota Ita – sono inoltre strutturate su un arco temporale non conciliabile con il Piano 2021-2025 di Ita e, soprattutto, orientate ad un recupero di costo non coerente con la oggettiva realtà dei fatti. La Società è consapevole della serietà di tutte le problematiche rappresentate dai sindacati e associazioni professionali, ma è anche impegnata a tutelare il futuro delle 2.800 persone che entreranno a lavorare in ITA e a sostenere il piano di espansione che prevede al 2025 il raddoppio della flotta e l’assunzione di oltre 5.500 persone nella sola parte Aviation. Il successo di ITA dipende, necessariamente, da una reale discontinuità industriale e dalla applicazione di trattamenti che, nel rispetto della legge, possano fattivamente sostenere il percorso di start up. Preso atto dell’impossibilità di trovare un accordo dopo una lunga trattiva, Ita ha consegnato alle rappresentanze dei lavoratori un proprio regolamento aziendale che, pur dovendo tenere conto dei vincoli di legge, ripropone le condizioni inizialmente avanzate ai sindacati e via via aggiornate, nel corso del confronto, sulla base delle richieste che è stato possibile accogliere.
I trattamenti inclusi nel regolamento sono rispettosi dei minimi previsti dal CCNL di settore che Ita si è resa sin da subito disponibile ad applicare a condizioni sostenibili, ovvero che rappresentasse le aziende del settore e mantenesse l’unitarietà delle sigle sindacali.
Adottando il regolamento Ita ha comunque confermato l’impegno ad aggiornare costantemente le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali sull’evolversi della fase di start up e a convocarle per illustrare l’andamento dei parametri aziendali e per riprendere, alla luce del concreto andamento dell’attività, il negoziato sulle regole collettive applicabili al personale che verrà assunto".
Non si è fatta attendere la risposta dei segretari generali di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti Stefano Malorgio, Salvatore Pellecchia e Claudio Tarlazzi: “La presa di posizione di Ita è molto grave e incomprensibile, anche perché la trattativa poteva proseguire e invece l’azienda ha posto condizioni capestro, chiudendo di fatto lo spazio per un vero negoziato. A questo punto è necessario l’intervento della proprietà, cioè il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ci auguriamo che prevalga il buonsenso e che non si esasperino ulteriormente gli animi, ma che invece ci si renda conto che siamo di fronte al destino di 10.500 lavoratori”.
Concludono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi: “A questo punto Ita parte col piede sbagliato: la gestione di un’azienda di servizi non può essere impostata sul conflitto ma deve esserlo sulla partecipazione. Chiediamo quindi un rapido ravvedimento operoso. Nel frattempo è mobilitazione permanente, con manifestazione domattina alle 10.30 in piazza San Silvestro. Inoltre ricordiamo che questa vertenza è una delle motivazioni per cui è confermato lo sciopero di 24 ore di tutto il trasporto aereo per venerdì prossimo, 24 settembre”.
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