Infermiera contro il vaccino: "Non lo faccio, anche a costo di perdere il lavoro"
di Marco Innocenti
"Non chiamatemi no vax o negazionista ma di questi sieri non conosciamo gli effetti, soprattutto a lungo termine"
"Non chiamatemi No vax o negazionista, ma io il vaccino non lo faccio. Anche a costo di perdere il mio lavoro". E' questa la posizione, irremovibile, di un'infermiera di 40 anni, intervistata dal quotidiano La Repubblica. La donna lavora in una grande struttura sanitaria pubblica di Torino ed ora ha intrapreso una battaglia legale per difendere la propria scelta e non correre il rischio di essere lasciata a casa. "Non sono stati testati a sufficienza - ha detto la donna - Non sono una no vax, tutti gli altri vaccini obbligatorio li ho fatti ma questi contro il covid proprio no".
"Non c'è il rischio che contagi i pazienti - ha aggiunto - perché indosso sempre la mascherina. Non sono nemmeno una negazionista, conosco bene la situazione in cui siamo. Nel mio reparto accompagno tanti pazienti verso la guarigione e, purtroppo, anche tanti verso la morte. Di questi vaccini però non conosciamo gli effetti, soprattutto a lungo termine".
"Conosco i miei diritti e ho letto bene il decreto. So quello che rischio. Non si parla di licenziamento ma solo di sospensione. I miei colleghi? So di molti di loro che non risponderanno al richiamo. Non mi sento sola in questa mia battaglia".
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