"Incontri d'estate": Amadeo Giannini, una vita come un film nel racconto di Rampini, Bolla e Rovini

di Redazione

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Successo per il focus dedicato al banchiere visionario che finanziò il Golden Gate, il Piano Marshall e "La vita è meravigliosa" di Frank Capra

"Incontri d'estate": Amadeo Giannini, una vita come un film nel racconto di Rampini, Bolla e Rovini

Di Massimiliano Lussana

Continuano gli “Incontri d’estate” a Palazzo Pallavicino e l’appuntamento con Federico Rampini, Cristina Bolla e Michele Rovini, di fronte a un pubblico numerosissimo che affolla entrambe le sale del Palazzo e occupa ogni spiraglio disponibile, anche quelli in piedi, segna un nuovo passaggio decisivo del successo della rassegna volta da Massimiliano Monti, editore di Telenord.

L’argomento dell’incontro infatti è il primo atto del percorso di ricordo dei 120 anni di fondazione della Bank of Italy che un emigrante della Valfontantabuona, da Favale di Malvaro per la precisione, Amadeo Peter Giannini, creò dal nulla mettendo le basi per la Bank of America, il principale gruppo creditizio a stelle e strisce.

Quindi, il racconto del film “Dollars and garbage” - diretto da Rovini su impulso della Genova Liguria Film Commission e del Centro Studi Amadeo Peter Giannini, entrambi con cuore e anima in Cristina Bolla – diventa anche l’occasione con Rampini di raccontare gli Stati Uniti di oggi, dalla situazione di Joe Biden “che rischia di realizzare quello di cui ha sempre accusato Donald Trump, cioè di mettere i propri interessi personali davanti a quelli del Paese” al politicamente corretto e alle idee “woke”, che rischiano di cancellare l’identità italoamericana in una foga antieuropea che è il grande limite degli Stati Uniti di oggi.

Il resto, per l’appunto, è la meravigliosa storia di Giannini che inizia con la partenza dei genitori di Amadeo , storia analoga a quella di quindici milioni di italiani, sette dei quali partiti dal porto di Genova e arrivati in Sud America o a Ellis Island, dove venivano ammassati prima di poter entrare ufficialmente negli States, vivisezionati anche dal punto di vista sanitario.

Peter perché è nato in America, Amadeo perché è stato concepito in Italia. Una vita segnata da un evento, quando ha sette anni: suo padre viene ucciso per aver rifiutato un dollaro a un tipo che lo importunava ed è una storia che ricorda Bruce Wayne - il Batman dei fumetti e di Tim Burton nel primo film della saga - che decide di dedicare la sua vita a combattere il crimine dopo che i suoi genitori sono stati uccisi da un rapinatore per strada.

Ecco, il dramma di Peter Amadeo bambino gli dà la massima della sua vita: “Mai più nessuno deve morire per un dollaro” e decide che presterà soldi a coloro che ne hanno bisogno. Giannini, a trentadue anni, nel 1902, è già direttore di banca a San Francisco e i maggiori clienti sono gli emigrati che inviano ciò che risparmiano ai parenti rimasti in Italia. Gli italiani però devono pagare un tasso del 5-6 per cento e subire un cambio svantaggioso e Amadeo prova in ogni modo a farlo capire ai titolari della banca, ma non c’è nulla da fare.

La soluzione, nel 1904, è quella di aprire direttamente lui una nuova banca, la “Bank of Italy”, che fa pagare solo il 2 per cento per mandare i soldi in Italia, la giusta remunerazione per il servizio. E la sede è un saloon di North Beach, la zona povera di San Francisco dove risiede la comunità italiana.

Scolpite nell’anima, Giannini si porta poche parole: “Non voglio diventare ricco, perché nessun uomo possiede in realtà la ricchezza, ma ne è posseduto”. E dà anche una misura a tutto questo: “Un uomo che desideri possedere più di 500.000 dollari dovrebbe correre dallo psichiatra”.

Non sono semplici parole: quando muore, nel 1949, viene fatto un censimento di tutto il patrimonio di Giannini: denaro, titoli, case, proprietà. Tutto ammonta a 489.278 dollari, sotto il mezzo milione da lui teorizzato, tutto il resto l’aveva dato ai poveri.

La seconda guida ispiratrice della vita di Amadeo Peter è l’idea che un banchiere non deve negare un credito a nessuno, ma soprattutto a coloro che non sono mai entrati in una banca, in particolare emigrati italiani e irlandesi e proprio lì sta la chiave di volta del suo successo. Perché apre il credito anche a chi chiede poche decine di dollari – un mondo fino ad allora respinto dalle banche – e non chiede alcuna garanzia, né ipoteca, ma valuta chi chiede un prestito dal volto di colui che gli si presenta davanti, con un’analisi quasi fisiognomica della buona fede di chi gli chiede i prestiti e guardando loro le mani e soprattutto i calli che hanno, che sono quasi una carta di identità del lavoro. Insomma, le due caratteristiche decisive per avere un prestito dalla “Bank of Italy”, in quella sede un po’ sgarrupata nel saloon, sono sostanzialmente due: essere onesti e avere voglia di lavorare.

Ma Giannini fa di più. Nel 1906 San Francisco è sconvolta da un terribile terremoto che riduce la città a un cumulo di macerie. E sotto le macerie restano anche la maggior parte dei forzieri delle banche, ma Peter Amadeo riesce a salvare i suoi, oltre un milione di dollari, estraendoli letteralmente dalle macerie fumanti e preservandoli dallo sciacallaggio che imperversa per le vie di “Cisco”, nascondendoli sotto la frutta in un carretto da mercato e apre una nuova sede di fortuna in mezzo alle macerie. Su quel carretto mette solo un cartello artigianale: “Prestiti come prima, anzi più di prima”.

Non è un facile slogan, è la pura verità: Giannini presta soldi a chiunque li domanda, scrivendo su un quadernetto solamente il nome del richiedente il prestito e la cifra accordata. Poi si muove per le strade più devastate della città ed aiuta chiunque lo chieda, limitandosi a chiedere come garanzia foglietti volanti firmati da immigrati con la cifra ottenuta. E di solito la firma è la X degli analfabeti.

Questa scelta segna il successo completo di Giannini: tutti si fidano di lui e i beneficiari appena riescono a ricostituire il proprio capitale corrono a rendere il prestito, con gli interessi. Alla fine, l’indice di restituzione di quello che il banchiere italiano ha erogato è del 96 per cento, molto di più di quanto le banche riescono generalmente ad avere. L’interesse, moderato, riesce anche a creare un utile.

Soprattutto, i piccoli investitori si fidelizzano e la “Bank of Italy”, che diventa “Bank of America”, aumenta esponenzialmente i clienti.

Ma non finisce qui: perché la capacità visionaria di Giannini lo porta a finanziare la costruzione del Golden Gate per collegare le zone più povere di San Francisco al centro della città. E poi ad essere il maggiore finanziatore del piano Marshall per l’Europa e soprattutto l’Italia.

E, ancora, ad ascoltare un comico, Charles Chaplin, che gli propone una storia di un senzatetto con un ragazzo che nessuno vuole finanziare, perché “triste”. Peter Amadeo ci crede e vuole solo una percentuale sugli incassi: “Il monello” è un trionfo. E poi al suo amico Walt Disney che vuole fare un cartoon su una fiaba dei fratelli Grimm, consiglia alcuni aggiustamenti e poi finanzia “Biancaneve e i sette nani”. E a un regista in crisi, italoamericano pure lui, Frank Capra, finanzia uno strano film su un tipo che vuole suicidarsi la sera della vigilia di Natale, ma viene salvato da un angelo custode.

Nasce “La vita è meravigliosa”, quasi un riassunto della storia di Peter Amadeo.

E dell’incontro d’estate di oggi.