Imperia: droga in pacchi postali dall'Olanda, arresti e denunce
di Stefano Rissetto
Alcuni giorni fa erano stati arrestati un cittadino egiziano, già latitante nei Paesi Bassi e due suoi stretti collaboratori
Una rete di spaccio attiva tra l'Olanda e il Ponente della Liguria, che importava e smerciava cocaina, metanfetamina, hashish e marijuana, tramite pacchi postali inviati in Italia per essere venduti sulle piazze di Imperia e Albenga, è stata neutralizzata in un'operazione condotta dalla squadra mobile di Imperia e coordinata dalla locale Procura, che si è conclusa con tre arresti e un divieto di dimora nelle province di Imperia e di Savona. Alcuni giorni fa erano stati arrestati un cittadino egiziano, già latitante nei Paesi Bassi e due suoi stretti collaboratori. Venti le persone segnalate, a vario titolo, per concorso nell'attività di spaccio.
Gli inquirenti hanno ricostruito un giro d'affari di circa centomila euro in tre anni. Lo scorso 18 settembre, la polizia olandese ha arrestato ad Amsterdam l'egiziano, 27 anni, colpito da un mandato di arresto europeo e un cittadino italiano nato in provincia di Imperia 36 anni fa, da tempo trasferitosi nella capitale olandese. Precedentemente la squadra mobile ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Imperia nei confronti di un ragazzo marocchino, per avere ricevuto un cospicuo numero di pacchi provenienti dall'Olanda contenenti metanfetamina e cocaina, poi rivenduti al dettaglio ad Albenga. I pacchi con la droga venivano spediti in Italia e recapitati a domicilio di diversi ragazzi dell'Imperiese. a mezzo di corrieri Sda e Poste Italiane.
Tra i sodali del cittadino egiziano oltre all'italiano c'era pure un albanese di 28 anni, trasferitosi da tempo dalla provincia di Imperia ad Amsterdam. Entrambi sono stati raggiunti dalle misure cautelari degli arresti domiciliari e del divieto di dimora nelle province di Imperia e Savona. I Centinaia, secondo gli inquirenti, sono i pacchi giunti in Italia con ordini effettuati sulle piattaforme messenger di Facebook e Telegram, dove i prodotti venivano pubblicizzati, per la successiva rivendita in Italia, Germania, Spagna, Francia, in Belgio, Svizzera e Gran Bretagna.
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