Beni confiscati rinascono a Bordighera, saranno centri di accoglienza per disabili e persone in difficoltà

di E.L.M

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Destinati a Caritas e Spes per dieci anni, ospiteranno iniziative contro l’emarginazione grazie ai fondi della legge regionale antimafia

Beni confiscati rinascono a Bordighera, saranno centri di accoglienza per disabili e persone in difficoltà

Il Comune di Bordighera ha assegnato a titolo gratuito tre immobili confiscati alla criminalità organizzata alle associazioni Caritas Intemelia e Spes, con l’obiettivo di trasformarli in spazi di accoglienza e inclusione. L’iniziativa, frutto di una gara pubblica, rientra nell’uso sociale dei beni sequestrati e si inserisce nel quadro di interventi previsti dalla normativa regionale contro le mafie.

Ristrutturazione – Il progetto, già avviato in collaborazione con Architetti senza Frontiere, prevede una prima fase di ristrutturazione finanziata con fondi ottenuti attraverso la nuova legge antimafia della Regione Liguria. “Il compito che ci attende è di trasformare le tre case liberate in case della rinascita e del futuro per coloro che hanno bisogno”, ha dichiarato Maurizio Marmo, presidente di Caritas Intemelia.

Accoglienza – I beni si trovano in via Cornice dei due Golfi e sono entrati a far parte del patrimonio indisponibile del Comune. Il progetto punta a dare risposta concreta a chi si trova in situazioni di disagio abitativo, attraverso un sistema di accoglienza solidale.

Educazione – Secondo Maura Orengo, referente dell’associazione Libera, negli immobili già recuperati sono stati accolti circa duemila studenti, coinvolti in laboratori didattici sul tema della legalità: “Nelle stanze e nei giardini, ora ripuliti, hanno potuto apprendere dal vivo il valore della legalità”.

Inclusione – Spes, l’associazione di Ventimiglia attiva nel sostegno alle famiglie di persone con disabilità, utilizzerà i terreni adiacenti agli immobili per avviare percorsi di lavoro protetto e attività inclusive. “L’obiettivo è creare opportunità per chi vive situazioni di fragilità”, ha affermato Matteo Lupi, rappresentante dell’associazione.

Prospettive – Altri alloggi potrebbero essere ristrutturati in futuro, se arriverà il supporto di enti e fondazioni. “Speriamo di ricevere ascolto e disponibilità da parte di tutti”, ha concluso Marmo.

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